di Stefania Maffeo
L’influenza quest’anno arriverà probabilmente in anticipo e si preannuncia “intensa”, con un numero di casi superiore rispetto agli anni passati. L’allarme arriva dai pediatri di famiglia della FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), che lanciano un appello per la vaccinazione dei più piccoli, forte anche di un’importante novità: dopo una lunga richiesta, la prevenzione sarà gratuita per tutti i bambini nella fascia d’età sotto i sei anni.
Questa estensione, che copre i bambini a partire dai sei mesi di vita, è considerata fondamentale per proteggere una categoria a rischio. I più piccoli, infatti, sono quelli che si ammalano maggiormente perché il loro sistema immunitario incontra il virus per le prime volte ed è meno pronto ad affrontarlo. Non solo: questa fascia d’età rappresenta, suo malgrado, uno dei principali veicoli di diffusione del virus.
La preoccupazione per una stagione influenzale particolarmente aggressiva si basa su dati concreti. La previsione è stata fatta in base a quanto osservato in Australia, dove i due virus che circolano sembrerebbero più capaci di ingannare parzialmente la risposta immunitaria. Per l’Italia, si ipotizza un picco di contagi concentrato tra gennaio e febbraio, che potrebbe raggiungere la cifra significativa di 20 milioni di casi.
La campagna vaccinale antinfluenzale è già attiva da qualche settimana e si prolungherà almeno fino all’inizio del nuovo anno. A sottolineare l’urgenza è Aurelio Occhinegro, Segretario della FIMP Salerno. “Come negli ultimi anni vediamo tra i candidati alla protezione non solo i bambini con patologia cronica (che andrebbero vaccinati fino alla maggiore età), ma anche quelli sani nella fascia d’età compresa tra i 6 mesi e i sei anni, in particolare quelli che frequentano asili nido o scuola dell’infanzia”.
Le motivazioni di questo appello sono duplici. Da un lato, c’è la protezione diretta del bambino: “L’influenza è una malattia niente affatto banale”, sottolinea il dottore, che può portare “in alcuni casi anche a serie complicazioni infettive a carico di vari organi, soprattutto nei più piccoli”. È quindi necessario proteggere il bambino in una fase di immaturità immunologica. Dall’altro lato, c’è la protezione della comunità, dato che questa fascia d’età rappresenta il serbatoio naturale dell’infezione e, di conseguenza, alimenta la circolazione ed il contagio della malattia.
Il pediatra chiarisce anche le opzioni disponibili, che variano in base all’età. Per i bambini dai 6 mesi ai 2 anni non compiuti è disponibile il “classico vaccino inattivato” somministrato per via iniettiva. Dai 2 anni fino ai 18 anni, invece, è disponibile anche un “vaccino a virus vivi attenuati” somministrato tramite spray nasale. Quest’ultimo, precisa Occhinegro, è “immunologicamente più attivo oltre che ben tollerato e gradito dalla maggioranza dei piccoli pazienti”.
“Mi appello dunque ai genitori”, conclude il Segretario FIMP, “affinché consultino il proprio pediatra che saprà indirizzare le opportune scelte”. Il medico potrà procedere direttamente alla vaccinazione o inviare il bambino al Centro Vaccinale di competenza. Si tratta, ricorda Occhinegro, di una vaccinazione sicura, efficace, con poche o nulle controindicazioni e, fondamentale, del tutto gratuita nei cronici e nella fascia d’età prima precisata.










