Categorie
Attualità

Covid, Guardia di Finanza sequestra mezzo milione di mascherine non a norma al porto di Salerno

Nei giorni scorsi, durante le ordinarie attività di controllo finalizzate al contrasto dei traffici illeciti, i Funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Salerno ed i Finanzieri del locale Comando Provinciale hanno sequestrato, all’interno del porto, oltre cinquecentomila mascherine protettive, non potendone confermare i requisiti essenziali di salute e sicurezza stabiliti dalla normativa europea. I prodotti irregolari, rinvenuti all’interno di un container proveniente dalla Cina, erano destinati ad una società di commercio all’ingrosso laziale; lo smercio è stato però impedito dall’intervento delle Fiamme Gialle della 2ª Compagnia di Salerno, impegnate in un’attenta analisi dei rischi riguardante la vendita dei dispositivi di protezione, proprio in ragione della delicata funzione assolta da questi presidi individuali, nell’attuale fase di emergenza sanitaria. Considerata la natura della merce in ingresso dichiarata dal mittente, i militari hanno quindi concordato con i Funzionari Antifrode dell’Ufficio Dogane il blocco delle operazioni di scarico, così da procedere al materiale controllo fisico dei prodotti. Sono state in questo modo rinvenute, durante l’ispezione, centinaia di scatole contenenti mascherine protettive modello “FFP2” che, a prima vista, sembravano del tutto a norma, essendo munite del previsto marchio “CE”, obbligatorio per la commercializzazione e l’utilizzo nel territorio dell’Unione Europea. I successivi approfondimenti ed un più attento esame della documentazione esibita a corredo dell’operazione doganale, la quale doveva comprovare la regolarità tecnica dei prodotti, hanno però portato i militari ed i Funzionari doganali a scoprire la falsità della marcatura “CE” apposta. L’attestazione di conformità, alla quale è subordinata l’applicazione del marchio comunitario, infatti, era stata, sì, rilasciata dal competente organismo europeo (il cd. ente “notificato”), ma quest’ultimo aveva espresso quel parere positivo con riferimento ad una partita di mascherine chirurgiche. Si trattava, quindi, di dispositivi del tutto diversi da quelli bloccati in dogana.

Categorie
Attualità

Lotta all’evasione fiscale, Guardia di Finanza sequestra beni per 4 milioni di euro a nullatenente

La Guardia di Finanza di Salerno, su disposizione della locale Procura della Repubblica, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente nei confronti di un imprenditore battipagliese, per i reati di omessa e/o infedele presentazione delle dichiarazioni dei redditi ed ai fini dell’Iva. Il provvedimento cautelare, emesso dal GIP del Tribunale di Salerno, scaturisce da una verifica fiscale eseguita dai Finanzieri della Tenenza di Battipaglia nei confronti di una società operante nel settore tessile che, negli anni dal 2014 al 2018, ha sottratto a tassazione una base imponibile di circa 10 milioni di euro. Le successive attività investigative hanno permesso di rilevare che il vero artefice della frode fiscale era un imprenditore battipagliese, il quale amministrava di fatto la società, pur senza ricoprire ufficialmente alcun incarico, tanto che al Fisco risultava essere un cittadino “nullatenente”. L’esame della documentazione acquisita durante l’ispezione e l’incrocio delle banche dati in uso alle Fiamme Gialle hanno portato a sviluppare ulteriormente il controllo fiscale, ricostruendo tutti gli interessi economici ed il reale profilo finanziario dell’imprenditore che, avvalendosi di diversi “prestanome”, gestiva – senza figurare in alcun modo – un patrimonio immobiliare complessivamente costituito da due ville, undici appartamenti, tre locali commerciali e dalla proprietà di ben 13 società commerciali. Nel corso delle perquisizioni, poi, le Fiamme Gialle hanno accertato che l’indagato è nei fatti il titolare anche di una nota galleria d’arte di Battipaglia, senza ricoprire – neppure in questo caso – alcun ruolo nella compagine societaria. Per garantire il pagamento del debito maturato nei confronti dell’Erario, quantificato in più di cinque milioni di euro dopo l’intervento della Guardia di Finanza, sono stati così sottoposti a sequestro beni per un valore di circa 4 milioni di euro, costituiti dall’intero patrimonio immobiliare e societario, dalle disponibilità finanziarie e da tre autoveicoli.