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Scuole chiuse per maltempo, l’appello di Mario Polichetti: «Occorre attrezzarsi per la didattica a distanza o i nostri ragazzi, complici Covid e influenza, perderanno troppi giorni»

«Le scuole devono attrezzarsi per la didattica a distanza, non è possibile bloccare tutto ogni volta che c’è un allarme meteo». L’osservazione arriva da Mario Polichetti, responsabile provinciale della Fials, all’indomani della chiusura dei plessi nel Salernitano in conseguenza dell’ondata di maltempi. «E’ innanzitutto il caso che le ordinanze dei sindaci siano più chiare. Quando si parla di stop all’attività scolastica sul territorio cittadino, si dovrebbero poi recuperare quei giorni persi, attrezzandosi con la didattica a distanza. La nostra preoccupazione è che ai giorni persi lo scorso anno per il Covid e vari allarmi meteo, se ne aggiungano altri. Quest’anno avevamo appena iniziato, ed ecco che subito i ragazzi sono rimasti a casa». Per Polichetti, occorre un’organizzazione diversa da parte degli stessi istituti scolastici, in presenza di un’allerta meteo. «Se non c’è la possibilità di far entrare gli alunni, ci si organizzi con la Dad in maniera estemporanea. Se il rischio è incombente, lo si sa dal giorno prima, ed è quindi necessario essere pronti in anticipo. Ci sarà un momento in cui all’emergenza Covid si aggiungerà l’epidemia influenzale, oltre al problema del maltempo. Sommando tutto ciò, i giorni di scuola persi sarebbero davvero troppi».

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Battaglia della Fials per gli operatori sanitari vittime del Covid. Polichetti: «Sono come i caduti di guerra, le famiglie hanno diritto a un riconoscimento»

«Gli operatori sanitari che hanno perso la vita a causa del Covid sono come i caduti di guerra». Lo affermano i sindacalisti della Fials, che in una conferenza tenutasi al plesso Ruggi d’Aragona di Salerno hanno ribadito la proposta di un riconoscimento supplementare per le famiglie di medici e personale ospedaliero che hanno patito perdite dovute all’epidemia di coronavirus. All’incontro erano presenti il segretario provinciale Fials, Mario Polichetti, il segretario provinciale aggiunto, Armando Porcelli, e il segretario aziendale Vincenzo Caputo. «Stiamo lavorando da tempo in questa direzione – ha affermato il dottor Polichetti – Abbiamo iniziato sin dallo scorso 29 marzo, in piena epidemia, inviando una richiesta precisa per il riconoscimento alle vittime di Covid al presidente della Repubblica, nonché al presidente del Consiglio, al ministro della Sanità e, per competenza territoriale, al governatore della Regione Campania. Il problema che affrontiamo è assimilare due fattispecie: il caduto di guerra e il caduto a causa del Covid nell’ambito della sanità». Da Polichetti anche qualche osservazione sulla fase 3 all’ospedale di Salerno: «E’ ripreso tutto in assoluta tranquillità e normalità. Dobbiamo dire che noi operatori siamo stati capaci di gestire in maniera precisa il momento critico dell’epidemia e adesso ci stiamo rimettendo al lavoro, anche per cercare di ridurre i tempi di attesa, soprattutto per le attività temporaneamente sospese nel periodo di piena dell’epidemia. Ci vorrebbero più risorse in termini di personale ma è stato già importantissimo ripartire in fretta».

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Salta il bonus per medici e infermieri, ira di Polichetti: «Una vergogna, chi lotta in prima linea contro il Covid avrebbe meritato un riconoscimento concreto»

Niente bonus per medici e infermieri impegnati nella lotta contro il Coronavirus, la delusione di Mario Polichetti: «Una vergogna, e pensare che li chiamano eroi». A suscitare la reazione del sindacalista Fials è la mancanza, nel Dl rilancio, di misure a sostegno del personale ospedaliero da mesi in trincea per l’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19 in Italia. Il premio da mille euro, in particolare, è saltato per problemi di copertura. «E’ il caso di dire che oltre al danno c’è anche la beffa – tuona Polichetti – I nostri medici e infermieri si sono ritrovati ad affrontare una situazione senza precedenti, combattendo a mani nude a rischio della loro stessa incolumità, per limitare il più possibile i danni del Coronavirus. Da chi continua a definirli eroi, ci aspettavamo almeno un riconoscimento concreto. Invece da quanto apprendiamo, non ci sarà alcun bonus per chi, con estrema dedizione e senso del dovere, è stato impegnato giorno e notte in una vera e propria guerra. Una mancanza di sensibilità inaccettabile, che non si giustifica con le scarse coperture. Il Governo torni sui suoi passi e metta in primo piano, non solo a parole, i nostri operatori sanitari, le cui famiglie sono ormai costrette a convivere con la paura del contagio».