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Agricoltura, incontro al Ministero per il rilancio della Campania. Bilotti: «In Regione troppi ritardi sui fondi europei»

Rilancio dell’agricoltura campana, migliore utilizzo dei fondi europei destinati al settore, valorizzazione delle produzioni di eccellenza e riavvio dei lavori per un piano nazionale della nocciola, che vanta nel Salernitano la produzione Igp di Giffoni. Sono i temi affrontati dalla deputata salernitana Anna Bilotti in un incontro con il sottosegretario all’Agricoltura, Giuseppe L’Abbate.

La parlamentare del Movimento 5 Stelle ha voluto evidenziare l’esigenza di iniziative di rilancio per superare le difficoltà originate dall’emergenza Covid 19, riprendendo tra l’altro il progetto del piano corilicolo nazionale già sollecitato a dicembre con un’iniziativa alla Camera dei deputati dedicata proprio alla nocciola di Giffoni igp e alle prospettive di sviluppo del settore. «In quell’occasione – ricorda Anna Bilotti – ebbi modo di approfondire con i produttori e con il presidente della commissione Agricoltura, Filippo Gallinella, gli interventi che possono essere messi in campo per tutelare e valorizzare sul mercato la tipicità della nostra frutta a guscio. L’emergenza sanitaria ha poi imposto una sospensione del percorso in atto, ma ora è il momento di riprendere i fili di quel discorso e accelerare sulle procedure. Ho trovato piena sintonia nel sottosegretario, già al lavoro per un tavolo tecnico di filiera in cui saranno elaborate le migliori strategie per il sostegno alla produzione e per gli aspetti promozionali e di tutela».

Nel colloquio la parlamentare ha anche evidenziato alcune criticità nell’impiego dei fondi europei da parte della Regione Campania, rimarcando in particolare i ritardi nell’attuazione del Psr, il Programma di sviluppo rurale. «Il fallimento emerge dagli stessi dati ufficiali pubblicati dal Ministero delle Politiche agricole – spiega Bilotti – Al 31 dicembre 2019 la Campania ha raggiunto un livello di spesa del 39,45 per cento dei Psr a fronte di un dato nazionale del 43,26 per cento, posizionandosi tra le ultime regioni in Italia per capacità di spesa».

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Vertenza Maccaferri, M5S ottiene confronto in Regione per i lavoratori di Bellizzi

Confronto al tavolo regionale per la vertenza che riguarda i 70 lavoratori dello stabilimento Maccaferri di Bellizzi (in provincia di Salerno). Su richiesta del consigliere regionale Michele Cammarano e sollecitazione della deputata Anna Bilotti, la commissione consiliare Attività produttive e Lavoro della Regione ha convocato per martedì 14 luglio l’audizione di tutte le parti interessate. «Da mesi ci stiamo occupando della nuova vertenza che investe un’industria storica della nostra provincia – commentano i due esponenti del Movimento 5 Stelle – La Officine Maccaferri è leader mondiale in manufatti per il contenimento del rischio idrogeologico e la protezione ambientale contro le erosioni costiere. Si pone quindi, oltre al problema occupazionale, quello relativo alla perdita di un asset industriale fondamentale per una regione dal territorio fragile come la Campania da un punto di vista territoriale».

L’incontro si svolgerà martedì alle ore 9.30 nell’aula consiliare al piano 1, Isola F/13 del Centro direzionale di Napoli, sede del Consiglio regionale della Campania. Al tavolo sono convocati tra gli altri l’amministratore delegato della Maccaferri e i rappresentanti sindacali dei lavoratori, preoccupati dagli annunci di ridimensionamento dell’attività produttiva e dalla vendita del suolo che ospita la fabbrica di Bellizzi.

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Conducenti turistici, delegazione campana al Ministero con la deputata Anna Bilotti

Una rappresentanza campana dei lavoratori a tempo determinato del settore Ncc (Noleggio con conducente) ha incontrato a Roma il sottosegretario al Lavoro, Stanislao Di Piazza. Accompagnati dalla deputata salernitana Anna Bilotti del Movimento 5 Stelle, i delegati della categoria sono stati ricevuti al Ministero e hanno potuto illustrare le problematiche peculiari della categoria. Il presidente del comitato, Gennaro Salamone, il consigliere Stanislao Borriello e la segretaria Maria Ercolano hanno evidenziato come le conseguenze del Covid 19 stiano penalizzando pesantemente il settore, specie nei territori ad alta vocazione turistica, e come le attuali previsioni sulle presenze non consentano di immaginare una ripresa prima della primavera del 2021, quando si spera in un ritorno alla normalità che renda di nuovo indispensabile l’apporto anche dei lavoratori a tempo determinato.

«L’emergenza sanitaria ha creato situazioni di precarietà nuove, come quella in cui si sono trovati gli Ncc dipendenti – sottolinea la deputata Bilotti – Nei giorni scorsi mi hanno rappresentato l’anomalia della loro posizione, non rientrante in nessuna delle misure poste in essere per affrontare la crisi da Covid 19. Mi hanno chiesto di incontrare un rappresentante del Governo per esporre le loro ragioni e hanno trovato nel sottosegretario Di Piazza piena disponibilità all’ascolto. Il presidente Conte lo ha detto dal primo giorno: nessuno verrà lasciato solo. E l’azione del governo sta tenendo fede a questa promessa».

L’incontro si è concluso con l’impegno a cercare di individuare in tempi brevi le modalità più adatte per un intervento che possa dare al problema una risposta in termini strutturali, andando anche oltre le misure di tipo emergenziale. Soddisfatti i rappresentanti di categoria: «Ringraziamo l’onorevole Anna Bilotti, che grazie alla sua sensibilità ci ha messo nelle condizioni di incontrare in via ufficiale il sottosegretario – dichiarano i componenti della delegazione e Rosario Bruno, anch’egli membro del comitato – Auspichiamo che quanto discusso possa trovare riscontro in una soluzione sia da parte del Governo sia, naturalmente, da parte della direzione dell’Inps. Ringraziamo il sottosegretario per l’accoglienza e la sua completa disponibilità nel capire tutte le problematiche e cercare di trovare la soluzione più opportuna in tempi brevi vista la criticità della situazione».

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Manutenzione stradale, la deputata Anna Bilotti interroga il ministro

Il 42% delle strade regionali e provinciali si trova nel Mezzogiorno, ma per la loro manutenzione si spende meno del 30% del totale nazionale. Parte da questi numeri l’interrogazione che la deputata Anna Bilotti (Movimento 5 Stelle) ha indirizzato al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, chiedendo quali iniziative il Ministero intenda intraprendere «per ridurre lo squilibrio infrastrutturale tra Nord e Sud del Paese alla luce dell’impossibilità degli enti provinciali e regionali di garantire la necessaria manutenzione ordinaria e straordinaria delle reti viarie di competenza».

L’idea è quella di intervenire sul piano “Rientro strade” approntato di concerto tra Anas e Ministero, che proprio per fare fronte alla difficoltà degli enti locali nel garantire una viabilità sicura e decorosa prevede la riclassificazione di un elenco di vie regionali e provinciali trasferendone la competenza all’Anas. Anche in questo piano si starebbe infatti riproponendo, al momento, la disparità tra Nord e Sud: «Da quanto si evince dagli atti ministeriali – scrive la parlamentare salernitana – solo una percentuale minima della rete viaria soggetta a riclassificazione avrebbe coinvolto le strade delle regioni meridionali, basti pensare ai 1000 km della regione Lombardia contro i 200 della regione Campania».

Da qui la sollecitazione al ministro, con particolare attenzione ai disagi che si registrano nella provincia di Salerno e nel resto della regione. «I risultati dell’asimmetria territoriale sono sotto gli occhi di tutti – sottolinea Bilotti – alla luce dello stato di abbandono, di incuria e quindi di pericolo in cui versano le infrastrutture stradali. Ne è un esempio in Campania la strada regionale 164 (ex Statale164 “Delle croci di Acerno”) che si snoda tra le province di Salerno e Avellino per 76 km e che collega la Valle del Sele con l’alta valle del Calore Irpino. Ad oggi frane, smottamenti e mancanza di manutenzione ne condizionano per lunghi tratti l’agibilità nonostante il valore funzionale e la valenza paesaggistica».

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Camera approva il decreto elezioni, la relatrice Bilotti: «Promosso il dialogo con tutti»

«Nel percorso di conversione in legge del decreto Elezioni ci hanno sempre guidato due fari: l’esigenza primaria di tutelare la salute dei cittadini e quella, altrettanto importante, di garantire la massima espressione della partecipazione democratica. Per contemperarle al meglio abbiamo intavolato una discussione ampia con tutte le forze politiche e istituzionali, con l’obiettivo di elaborare una soluzione il più possibile condivisa in una materia che, per sua natura, va sottratta alla contrapposizione di interessi di parte». Lo dichiara la deputata Anna Bilotti (M5S), relatrice del provvedimento legislativo approvato oggi alla Camera. «Da relatrice – aggiunge – ho detto sin dall’inizio di non voler neanche pensare che qualcuno potesse cercare di condizionare l’esito del dibattito per meri scopi personali e ho posto in essere in tutto il percorso ogni atto che potesse agevolare il dialogo, nell’interesse esclusivo dei cittadini. Ora il mio augurio è che provvedimenti di questo tipo, resisi necessari per l’emergenza sanitaria, non debbano più essere assunti e che tutti gli italiani possano andare al voto nelle condizioni più serene possibili».

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Vertenza Maccaferri, interrogazione al ministro e richiesta di audizione in Regione

Un’interrogazione parlamentare al ministro dello Sviluppo economico e una richiesta di audizione urgente alla commissione regionale Attività produttive. Si muove sul doppio binario di Governo e Regione l’intervento degli esponenti del Movimento 5 Stelle a tutela dei lavoratori delle Officine Maccaferri, in sciopero a oltranza dopo le mancate risposte dell’azienda sul futuro dello stabilimento di Bellizzi (Salerno) specializzato in opere di ingegneria ambientale. La deputata Anna Bilotti, che nei giorni scorsi ha incontrato gli operai e ne ha raccolto le preoccupazioni, ha formulato un’interrogazione al ministro Stefano Patuanelli segnalando il rischio di «un’imminente perdita per l’Italia di un asset industriale strategico per la tutela del territorio e dell’ambiente» e chiedendo quali misure s’intendano adottare «per fare chiarezza in ordine ai reali problemi che investono lo stabilimento di Bellizzi».

L’azienda è rientrata in una richiesta di concordato preventivo che prevede l’intervento del fondo di investimento Carlyle, guidato in Italia da Marco De Benedetti. Su indicazione degli investitori il consiglio d’amministrazione ha affidato al manager Sergio Iasi la redazione di un piano di ristrutturazione su cui gli operai chiedono chiarimenti, a maggior ragione dopo aver appreso che il suolo che ospita la fabbrica di Bellizzi è stato venduto. «In questa vicenda vi sono troppi segnali negativi e troppo poca chiarezza – commenta Bilotti – Ho ritenuto opportuno investire della questione il Governo, perché l’attenzione sia alta e gli imprenditori spieghino quali sono i loro piani». Dal consigliere regionale Michele Cammarano arriva inoltre la sollecitazione di un intervento da parte della Regione: «Questa mattina abbiamo depositato una richiesta di audizione urgente in terza commissione Attività produttive in merito alla problematica Officine Maccaferri di Bellizzi – dichiara – Quando le multinazionali prendono il posto degli imprenditori l’esperienza ci porta a pensare male. Eppure questi uomini producono strumenti per proteggere le nostre coste, le nostre montagne e i nostri fiumi. La Campania è una terra fragile e questa giunta dovrebbe interrogarsi su cosa sta succedendo alle spalle dei lavoratori a discapito del nostro patrimonio industriale».

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Picentini, in Parlamento il caso delle educatrici senza stipendio. Bilotti: «Basta precariato nei servizi sociali»

Un anno e mezzo di attesa e delle 15 mensilità arretrate ne arrivano soltanto 4. La vertenza riguarda le assistenti socio educative che operano nelle scuole per il Piano di zona S4 dei comuni picentini (in provincia di Salerno), garantendo assistenza agli alunni disabili. Agli inizi di aprile avevano ricordato di attendere ancora le retribuzioni dello scorso anno scolastico e la vicenda era stata oggetto di una lettera che la deputata Anna Bilotti aveva indirizzato ai vertici dell’Ambito territoriale, sollecitando i pagamenti. Ora la risposta del Piano di zona arriva con una determina che salda ad associazioni e cooperative impegnate nel servizio solo gli ultimi quattro mesi del 2018, senza alcuna indicazione su quando saranno versati i corrispettivi del 2019. Una decisione che ha indotto la deputata del Movimento 5 Stelle a intervenire di nuovo, stavolta con un’interrogazione parlamentare che punta a migliorare l’intero sistema delle politiche sociali.

«Ho depositato un’interrogazione al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali – annuncia Bilotti – in cui chiedo quali siano le iniziative ad oggi assunte per la definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza Sociale (i Leas) previsti dalla legge 328 del 2000». L’applicazione dei Leas riconoscerebbe a ogni cittadino il diritto di esigere l’erogazione di servizi minimi in ogni territorio, finanziabili con un fondo nazionale, centrando il doppio risultato di elevare la qualità dell’assistenza e contribuire al superamento del precariato lavorativo. «Ho potuto constatare quanto l’organizzazione dei servizi sociali territoriali rappresenti la vera diseguaglianza sostanziale tra diverse aree del Paese e in particolare tra Nord e Sud – sottolinea la parlamentare – Spesso la copertura dei fabbisogni dipende dai bilanci degli enti locali, che generano servizi diseguali: si va dai 20 euro procapite investiti in Calabria ai 325 euro della Provincia autonoma di Bolzano. E il dramma non colpisce solo chi chiede assistenza ma anche le professionalità impiegate, sempre più spesso vittime di precariato e sfruttamento economico».

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Vertenza Maccaferri a Bellizzi, Anna Bilotti: «Terremo alta l’attenzione»

 

Attenzione alta sul futuro dello stabilimento Maccaferri di Bellizzi. La deputata Anna Bilotti ha raccolto le preoccupazioni dei lavoratori, che questa mattina hanno tenuto un incontro sindacale con l’azienda, e intraprenderà nei prossimi giorni le iniziative più opportune in sostegno della salvaguardia dei livelli occupazionali. «È mia intenzione tenere al più presto un incontro con gli operai – annuncia la parlamentare del Movimento 5 Stelle – Seguirò passo per passo l’evolversi di questa delicata vertenza, che mette in allerta non soltanto i 70 lavoratori dell’opificio ma l’intera comunità».

Da quanto si è appreso, lo storico marchio specializzato in ingegneria ambientale, a causa di una situazione finanziaria precaria, ha accettato la proposta di finanziamento di un gruppo di investitori internazionali che vede come soggetto centrale il fondo Carlyle, guidato in Italia da Marco De Benedetti. Gli investitori consentono con il loro finanziamento un piano di salvataggio, a fronte dell’emissione da parte della società di un prestito obbligazionario che dovrebbe condurli al controllo dell’azienda. Nell’attesa che si perfezioni il nuovo assetto societario i segnali che pervengono ai lavoratori sono tutt’altro che confortanti: oltre alla conferma della vendita del suolo dove opera lo stabilimento di Bellizzi, sembra vi sia il rischio di un ridimensionamento delle attività in mancanza di commesse idonee a sostenere la capacità produttiva. Alla luce di tutto ciò i lavoratori ritengono del tutto insufficienti le rassicurazioni fornite dalla vecchia proprietà sul loro futuro.

«L’intervento di uno dei fondi di investimento più importanti al mondo sta a testimoniare che c’è ancora interesse verso la manifattura made in Italy – commenta la deputata Bilotti – Alla luce però dei troppi esiti nefasti di un capitalismo finanziario che prima compra con le migliori intenzioni e poi taglia posti di lavoro è assolutamente necessario tenere gli occhi aperti, nell’interesse di una comunità intera e del proprio diritto al lavoro. Ho potuto toccare, anche in altre vertenze, la fragilità del tessuto imprenditoriale della nostra provincia, soprattutto per quanto riguarda la produzione industriale. Anche per questo, ogni segnale potenzialmente foriero di nuove tensioni occupazionali va seguito con la dovuta attenzione».

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Omicidio Olevano, la famiglia: “inascoltate le nostre denunce”

Arriva in Parlamento il caso di Sonia Bianchi, la 34enne di Olevano sul Tusciano (Salerno) che lo scorso 20 febbraio il marito ha tentato di uccidere accoltellandola alla gola, poco prima di togliersi la vita. A formulare un’interrogazione parlamentare è la deputata Anna Bilotti, dopo che sulla stampa il padre della donna ha evidenziato che la tragedia era stata preceduta da quattro denunce per maltrattamenti e minacce, senza che ciò facesse scattare provvedimenti che potessero mettere in sicurezza la figlia. «Ho ritenuto opportuno sottoporre il caso all’attenzione del ministro della Giustizia – spiega Bilotti – anche perché nello scorso luglio abbiamo approvato una legge, il cosiddetto “codice rosso”, che ha tra gli obiettivi proprio quello di evitare la degenerazione di situazioni di rischio, prevedendo l’attivazione di un percorso accelerato per le notizie di reato che riguardano maltrattamenti, atti persecutori e lesioni aggravate commessi in contesti familiari o nell’ambito di relazioni di convivenza».

Nel caso di Sonia Bianchi la prima segnalazione per maltrattamenti nell’ambito familiare risalirebbe ad agosto, mentre sarebbe di novembre una denuncia per lesioni. La 34enne ha riferito anche di essere stata minacciata di morte e di essersi rivolta inoltre ai servizi sociali, segnalando l’atteggiamento aggressivo del marito e chiedendo aiuto. «Secondo le dichiarazioni rese dai familiari alla stampa – si legge nell’interrogazione – nei mesi precedenti alla violenza la donna aveva più volte denunciato la pericolosità del marito alle autorità preposte, senza ottenere tutela; in particolare il primo rapporto dei carabinieri sui maltrattamenti del marito risalirebbe allo scorso agosto; nel mese di ottobre 2019 ci sarebbero state nuove denunce». Al ministro Alfonso Bonafede la deputata del Movimento 5 Stelle chiede quindi «quali elementi intenda fornire in relazione ai fatti narrati in premessa e se reputi opportuno avviare un monitoraggio, per quanto di competenza, al fine di verificare la corretta applicazione della legge». La parlamentare ha poi voluto incontrare Sonia e suo padre: «Sonia è una donna forte e intenzionata a lottare perché quello che è successo a lei non avvenga più» commenta.

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Pontecagnano: Speciale Ecodistretto, i Comitati dicono no

“Difendiamo la nostra città dalla munnezza”. Con questo slogan dei comitati, ieri mattina, tanti cittadini sono scesi in piazza Sabbato a Pontecagnano Faiano per dire no ai miasmi provenienti dagli impianti dei rifiuti limitrofi e no al progetto del compostaggio in città. Una partecipazione nutrita che ha poi sfilato fino alla casa comunale, per protestare contro la scelta del sindaco Giuseppe Lanzara sull’ecodistretto in accordo con il sindaco di Giffoni Valle Piana Antonio Giuliano. Tra le accuse dei manifestanti, la vicinanza e condivisione di Lanzara col governatore De Luca, che inciderebbe sulle scelte del territorio senza una reale valutazione degli impatti su ambiente e salute pubblica e senza una vera informazione.

“Un progetto – racconta un attivista dei movimenti – non previsto nemmeno nel programma elettorale di Lanzara”.

 A sostegno dei manifestanti anche gruppi dalla Piana del Sele con la scritta; “Battipaglia dice no”. E, ancora, erano presenti i comitati contro le Fonderie Pisano, il comitato tutelambiente e il comitato bonifica amianto ex Tabacchificio Ati. Tra le rappresentanze politiche e istituzionali, c’erano Dante Santoro, consigliere provinciale dei Dema, Ernesto Sica, consigliere provinciale della Lega e consigliere di minoranza del comune di Pontecagnano Faiano, Anna Bilotti, deputata del Movimento 5 Stelle, rappresentanti del Partito Comunista e di Sinistra Italiana. Inoltre Angelo Mazza, consigliere di minoranza di Pontecagnano Faiano e capogruppo di Movimento Libero, Francesco Pastore e Gianfranco Ferro, consiglieri di minoranza dei Moderati. Al termine dell’incontro la proposta, appellandosi all’art. 30 dello statuto comunale, di un referendum cittadino.