Il Comune di Castel San Giorgio in prima linea sull’emergenza Covid. Tamponi ai dipendenti e alla cittadinanza. Sabato scorso, dalle 9 alle 12 presso la palestra della scuola della frazione di Lanzara, sono stati effettuati i tamponi ai lavoratori dell’Ente, ai commercianti, ai medici, agli infermieri, ai dipendenti addetti alla raccolta rifiuti e ai cittadini che ne hanno fatto richiesta per un totale di 300 tamponi. “È stato un bel segnale. Presto torneremo a ripetere l’operazione di screening con la collaborazione della Regione”, ha detto il sindaco Paola Lanzara.
Un’iniziativa effettuata quasi in contemporanea con la notizia che porta Castel San Giorgio a essere una delle comunità Covid-free della Campania. Infatti, i cinque cittadini risultati positivi alcune settimane fa al virus, nei giorni scorsi sono risultati negativi ai tamponi effettuati dall’Asl.
“Ringrazio tutta la famiglia per l’ammirevole comportamento, per la serenità con la quale ha saputo affrontare la malattia, per la fattiva collaborazione avuta con le istituzioni. Ringrazio, inoltre, tutta la comunità sangiorgese che ha dimostrato in questo periodo di emergenza sanitaria grande spirito di solidarietà”, ha detto il sindaco. “Ora ci aspetta un’altra sfida altrettanto dura: la ripartenza. In questa fase saranno i nostri comportamenti a fare la differenza. L’attenzione dovrà rimanere altissima. Servirà responsabilità e prudenza”.
Il prefetto mancava a Castel San Giorgio da parecchi anni. Qual è stata la prima impressione di questo comune?
«Un Comune molto ordinato in cui si nota subito l’operosità della popolazione e la buona gestione. Ho ricevuto un’accoglienza molto positiva e ho avuto occasione di rimarcarlo nel mio intervento in municipio. Ho sottolineato la collaborazione che spesso c’è tra la prefettura e il Comune di Castel San Giorgio sia per ragioni viabilistiche sia per ragioni di sicurezza, proprio per la posizione di cerniera di questo Comune tra più zone della nostra provincia. Durante i diversi incontri in prefettura, ho sempre avuto un’ottima impressione sulla capacità di risolvere i problemi».
L’operosità dei cittadini si è dimostrata anche in occasione dei recenti smottamenti dove nel giro di 3 giorni tutto è stato risistemato.
«Anche io ho sottolineato la positività della comunità a cui evidentemente deve corrispondere un impegno da parte delle istituzioni, ma l’operosità e la partecipazione dei cittadini alla risoluzione dei problemi è un aspetto fondamentale. Ormai tutte le nostre realtà sono realtà molto complesse che hanno bisogno della partecipazione di tutti. Quei comuni in cui c’è un atteggiamento non lamentoso o soltanto recriminatorio da parte delle comunità, bensì un atteggiamento propositivo sono i comuni migliori. Questo atteggiamento propositivo non diminuisce le responsabilità delle istituzioni anzi gliene conferisce ancora di maggiori, quindi io lo ritengo un fatto estremamente positivo e di impulso».
Proprio in quanto ruolo di cerniera tra Irno ed Agro, cosa le ha chiesto il sindaco?
«Abbiamo ragionato molto tranquillamente e il sindaco mi ha prospettato la situazione positiva del comune anche con le sue criticità. Mi ha chiesto aiuto nel consentire la realizzazione dei vari progetti che il comune ha sia sul fronte della sicurezza sia su tutti gli altri fronti e noi in questo siamo fortemente impegnati attraverso un colloquio costante anche con le altre istituzioni».
Che impressione le ha dato Villa Calvanese?
«Molto bella. Ho dato uno sguardo al giardino, che ora è chiuso in quanto ancora in ristrutturazione, ma mi è sembrato un unicum anche per questa zona. È sicuramente un bel recupero ed è un punto attorno al quale la vita storica e la cultura di questa cittadina potrà sicuramente avere un punto di riferimento certo».
Le due ville, simbolo della cittadina cerniera tra la Valle dell’Irno e l’Agro nocerino sarnese, presenti nel cronoprogramma della visita del prefetto. La storia di Villa Calvanese e di Villa Soglia hanno letteralmente rapito il prefetto, scortato dal vicesindaco Alfano a far lui da cicerone. «E’ una grande soddisfazione osservare – dice il vicesindaco Alfano – che sua eccellenza il prefetto di Salerno, il governo, che viene a fare visita sul territorio degli enti locali. Motivo di soddisfazione e di onore, ma anche di maggiore responsabilità proprio per gli enti locali affinchè i propri Comuni siano amministrati sempre con grande dedizio e spirito di sacrificio».
«Dopo l’ultima visita di un prefetto a Castel San Giorgio, dal 2010 – dice il sindaco Paola Lanzara – siamo stati onorati della visita del prefetto Francesco Russo. Prima delle visite abbiamo avuto un incontro ufficiale dove abbiamo parlato di sicurezza, viabilità, rischio idrogeologico e abbiamo avuto la rassicurazione che ci sarà sempre vicino». Il prefetto Russo questa mattina durante il corso della visita a Castel San Giorgio, dopo aver visitato Villa Calvanese di Lanzara, ha visitato anche il pastificio Vicidomini. L’opificio sangiorgese che esporta pasta in tutto il mondo ma che ha scelto di rimanere nella cittadina di origina dando lavoro ai cittadini della zona, soprattutto ragazzi. Scortato dall’assessore De Caro e dal vicesindaco Alfano, memoria storica della città, il prefetto ha visitato i locali nei quali oltre ad essere omaggiato di alcuni prodotti è stato protagonista di una vera e propria lezione sulla pasta, tenuta dinanzi ad ogni macchinario dai titolari del pastificio.
Una panchina rossa per dire no ad ogni forma di violenza. Tre monumenti tinti di rosso in serata per non dimenticare. Queste le iniziative del Comune di Castel San Giorgio a difesa del diritto delle donne di vivere incolumi lontane da offese fisiche e verbali da parte di compagni, mariti orchi o semplicemente sconosciuti che nella violenza trovano l’ultimo sbocca di una esistenza meschina.
L’ amministrazione Lanzara in gran completo, le scuole, tanti cittadini e ragazzi per dire semplicemente “no”. Un messaggio forte, proprio dinanzi la Casa comunale, per un Comune schierato contro ogni forma di violenza. Una panchina a memoria delle donne, madri, ragazze vittime di abusi e violenze. Un microfono dalle parole infuocate intrise di voglia di giustizia e con tanto desiderio di non elencare più vittime, di non essere costretto più all’ennesima conta di quello che ogni anno é un massacro. Una panchina per dire basta.
Una panchina per non dimenticare. Una panchina come futuro simbolo di vittoria contro la barbarie alla quale giornaliermente donne di ogni età e da ogni angolo della Repubblica e della provincia sono costrette a vivere. Notevole la presenza di cittadini e ragazzi, encomiabile l’iniziativa dell’amministrazione e del primo cittadino Paola Lanzara, scortata dall’assessore Giustina Galluzzo e dal vice sindaco Alfano di ribadire la propria posizione e di renderla vetrina proprio dinanzi quella che é la casa di ogni cittadino onesto e non violento.
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