Categorie
Attualità Eventi

“Fogli e foglie”, il nuovo capolavoro di Rosaria Zizzo

Si terrà, lunedì, 5 luglio, alle ore 19,30 presso il Chiostro dell’Ave Grazia Plena di Salerno, la presentazione del libro di poesie “Fogli e foglie” di Rosaria Zizzo, edito da Terra del Sole

Si tratta di una “raccolta di poesie che è uno scandaglio interiore di esperienze vissute intensamente, ma sofferte, che hanno causato dolore e sconforto per la mancanza o la perdita della dimensione di una stabilità affettiva” come scrive nella sua prefazione la criminologa Susanna Petrarsi.

Alla presentazione oltre all’autrice Rosaria Rizzo e a Susanna Petrarsi, parteciperanno anche l’avvocato Gabriella Marotta, responsabile regionale dell’associazione Forum Lex, l’operatore culturale Gianni Fiorito e l’assessore alla cultura del Comune di Salerno Antonia Willburger. Modera l’incontro la giornalista Monica De Santis.

Parte del ricavato della vendita del libro andrà a favore del progetto “Un’altra identità” messo in atto dall’associazione “Forum Lex” per la tutela delle donne vittime di violenza.

Rosaria Zizzo nata a Salerno, ma residente a Battipaglia, è docente di lingua inglese che ama adoperare la nostra bella lingua italiana in poesie e teatro con il calore della terra siciliana della sua famiglia originaria. Nel corso degli anni ha dato alle stampe diverse opere, tra queste ricordiamo due raccolte di poesie “Attimi di Vita” e “Petali di Parole”, entrambe pubblicate da Spinelli editore e la raccolta di monologhi sulla violenza alle donne “Anima in Parole” (editore Ripostes). La capacità di affrontare temi delicati come, appunto, quello della violenza sulle donne, le è valsa numerosi riconoscimenti.

Categorie
Attualità Eventi

“Ci vorrebbe un reggae”: la nuova colonna dell’estate firmata “Segni Distintivi”

“Ci vorrebbe un reggae” è questo il titolo della nuova colonna sonora dell’estate, firmata dai “Segni Distintivi” ovvero il duo composto dal salernitano Angelo Forni e il romano Fabio Sgrò, uscito questa mattina sul loro canale YouTube.

Una melodia ammiccante con un testo che ripercorre questo ormai debilitante periodo di indecisione e confusione attorno alla pandemia e alle sue conseguenze. Non il classico tormentone estivo, ma un brano, che “in quest’estate che arranca”, richiamando il genere musicale giamaicano, cerca di raccontare, in pieno stile dei Segni Distintivi, ciò che abbiamo vissuto e visto negli ultimi 365 giorni. E così si passa dagli assembramenti vietati, alla nuova resistenza che ha visto per una volta uniti nel dolore e nella speranza il nord e il sud, passando per l’uso o non delle mascherine e la mancanza di respiro dovuta al troppo caldo o forse al ginocchio di “uno stronzo” sul collo, fino ad arrivare al distanziamento fisico e a quello sociale.

Scritto e cantato da Angelo Forni, con le musiche di Fabio Sgrò (al basso), hanno collaborato alla batteria Davide Cantarella, alla chitarra elettrica Carlo Fimiani, alle tastiere e all’arrangiamento Pasquale Faggiano, al sassofono Jerry Popolo, ai cori Ivana Giugliano, per le riprese ed il montaggio del video Dario Attanasio e Alessia Susani, registrazioni, missaggio e mastering presso il Recoa Studio.

Si ringrazia per la loro partecipazione al video Marcello Toti, Barbara Marra, Domenica Zufoletto, Anna Mogavero, Paolo Santoro, Annamaria Antonelli, Albero Forni, Michele Pisapia e Deborah Gradisca.

Questo il link del nuovo singolo dei Segni Distintivi:

https://www.youtube.com/watch?v=1EBB4R4Byms

Categorie
Attualità Politica

Forza Italia Pontecagnano Faiano, propone una riduzione della tariffa idrica

Ridurre la tariffa idrica e porre fine alla situazione di svantaggio che Pontecagnano Faiano ha nei confronti degli altri comuni, sono queste le proposte che sono state fatte, questa mattina, dai consiglieri di Forza Italia, Gianfranco Ferro, Francesco Pastore e Raffaele Silvestri.

Infatti viene applicata una tariffa di depurazione (fascia unica a consumo) di Euro 0,658 rispetto alla tariffa standard applicata agli altri Comuni pari ad Euro 0,356.

Questo accade in quanto ai comuni di Pontecagnano Faiano e di Bellizzi il “servizio di depurazione” viene erogato da un “diverso gestore” e cioè dalla Salerno Sistemi S.p.a.

Il risultato finale per gli utenti/cittadini di Pontecagnano Faiano e di Bellizzi, conduce ad una fornitura relativa al Servizio Idrico Integrato più onerosa rispetto a tutti gli altri Comuni ricadenti negli ambiti di competenza gestiti sia da ASIS Salernitana Reti ed Impianti S.P.A che da Salerno Sistemi S.P.A.

“Chiediamo al Consiglio Comunale e al Sindaco di intervenire.”- queste le dichiarazioni di Raffaele Silvestri, che continua: “ C’è la forte necessità di avviare una verifica delle tariffe al fine di procedere ad eliminare tutti gli elementi di sperequazione già in atto da anni nei confronti dei cittadini di Pontecagnano Faiano. Questa riduzione della tariffa, andrebbe anche a favore, non solo dei privati, ma anche delle attività commerciali, che potrebbero godere di un risparmio superiore al 40% a trimestre sulla tariffa di deputazione”.

Nell’ambito della conferenza stampa, oltre la proposta sopracitata, alla presenza del Capo gruppo in Consiglio Provinciale Giuseppe Ruberto, si è definito il nuovo assetto di Forza Italia Pontecagnano Faiano. Oltre all’ingresso nel partito del consigliere Raffaele Silvestri, questa mattina è stato ufficializzata la nomina di Gianfranco Ferro, come nuovo capogruppo all’interno del consiglio comunale.

“Il lavoro che si sta facendo sul territorio di Pontecagnano Faiano ci riempie di orgoglio”, a dichiararlo Giuseppe Ruberto,” Siamo felici di apprendere che in questa comunità c’è fermento politico ma soprattutto interesse nel partito che rappresento. Il lavoro che da anni Francesco Pastore ha messo in campo, sta dando i suoi frutti e l’ingresso di Silvestri nella nostra famiglia ne è la conferma”.

 

Categorie
Attualità

“Alessandro Basso dettò”: a Pontecagnano Faiano scoppia la polemica per l’epigrafe commemorativa al fondatore Moscati

Una epigrafe commemorativa per ricordare il primo sindaco della città con chiaro riferimento ad una persona fisica, autrice del “ricordo”. È polemica a Pontecagnano Faiano dopo che, lo scorso 18 giugno 2021, si sono tenute le celebrazioni del 110° anniversario della fondazione del Comune: di fatti, per celebrare la storia cittadina, l’amministrazione Lanzara ha disposto l’apposizione nell’atrio di ingresso del Palazzo Municipale di una “targa” su cui è stata apposta una epigrafe commemorativa in memoria del Fondatore e primo Sindaco della Città, l’avvocato Amedeo Moscati.

Nell’epigrafe vi è un rigo che recita “…Alessandro Basso dettò…” ed è su questa frase che i consiglieri di minoranza di Forza Italia, Giovanni Francesco Ferro, Francesco Pastore e Raffaele Silvestri, hanno presentato un’interrogazione al primo cittadino  per conoscere chi è la persona fisica citata come “Alessandro Basso” nell’epigrafe commemorativa, l’indicazione delle generalità di quest’ultimo, titoli accademici conseguiti e professione svolta. Si tratta, hanno detto i consiglieri forzisti, “di un chiaro ed inequivocabile riferimento ad una persona fisica che è citata in qualità di esecutore del “dettato” dei versi iscritti sulla targa commemorativa”.

Qui Interrogazione di Forza Italia Pontecagnano Faiano

Categorie
Attualità Eventi

“I Pellerossa che liberarono l’Italia”, una storia vera mai raccontata prima che passa anche da Salerno

Discriminati e confinati nelle riserve, migliaia di nativi nord americani si arruolarono come volontari nell’esercito canadese e statunitense per combattere il nazifascismo in Europa e in Italia. Giunto alla sua quarta  ristampa e finalista del Premio Nazionale di Storia “Monte Carmignano per l’Europa” , “I pellerossa che liberarono in Italia” scritto dal giornalista e scrittore Matteo Incerti verrà presentato a Salerno venerdì 25 giugno alle 21 presso la Pinacoteca grazie ad una iniziativa promossa da Anpi.

Quella dei soldati nativi che lottarono per la Liberazione d’Italia è una storia sconosciuta, mai raccontata prima, che riguarda anche Salerno e la sua terra.

Tra i  “pellerossa” che si batterono per diritti e libertà di cui neanche loro godevano al tempo ci furono infatti diversi nativi inquadrati nella 45th US Infantry che conquistarono a Oliveto Citra la prima Medal of Honour che il Congresso degli Stati Uniti concesse ad un indigeno Ernest ‘Aquila Rossa’ Childers, altri invece combatterono a Persano e purtroppo alcuni di loro persero anche la vita.

LA STORIA

Sbarcati in Sicilia il 10 luglio 1943, battaglia dopo battaglia, da Agira a Salerno, da Ortona ad Anzio, dal fronte della Valle dei Liri e Cassino, la Liberazione di Roma, fino allo sfondamento della Linea Gotica orientale in Romagna, centinaia di pellerossa cree, mohawk, ojibwa, ‘piedi neri’, pawnee, creek, cherokee solo per citare alcune tribù, contribuirono a liberare l’Italia dal fascismo.

Eroi dimenticati per settantacinque lunghi anni, oltre cinquanta di loro sacrificarono la vita sul suolo italiano e sono sepolti nei cimiteri di guerra britannici e americani sparsi per l’Italia: Da Agira (Catania), Ortona (Chieti), Cassino (Frosinone), Roma, Nettuno, Gradara (Pesaro), Ancona, Coriano (Rimini), Cesena, Ravenna, Villanova di Bagnocavallo (Ravenna).

I PELLEROSSA DI SALERNO – Coloro che ritornarono dal fronte, diventati capo tribù, artista o attore in film e telefilm (come accadde a Ernest ‘Aquila Rossa’ Childers eroe a Oliveto Citra)  continuarono a lottare per conquistare quei diritti civili che avevano già donato agli italiani e gli europei. Tra loro c’ere anche il pawnee dell’Oklahoma Brummet “Guerriero Fantasioso”  Echohawk che tratteggiò le sue azioni e quelle dei suoi commilitoni in Italia con la 45a Divisione USA in decine di bellissimi disegni a matita (divesi sono riprodotti nel libro). Dalla penna di ‘Guerriero Fantasioso’ vennero tratteggiati così gli scontri di Persano e l’azione spericolata dove a settembre 1943 Ernest ‘Aquila Rossa’ Childers a Oliveto Citra sgominò da solo diverse postazioni tedesche. Una azione di coraggio che gli valse , primo nella storia statunitense, una Medal of Honour concessa ad un indigeno.

A Persano morirono anche due indigeni della 45th e Echohawk “Guerriero Fantasioso” che parteciò a quegli scontri tremendi nell’abitato tratteggiò i loro corpi violentati dalla guerra.

STORIA DI DIRITTI E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI: Terminata la seconda guerra mondiale i nativi canadesi conquistarono solo nel 1962 il pieno diritto di voto incondizionato alle elezioni federali, e qualche anno più tardi riuscirono a mettere fine all’esperienza traumatica e razzista delle ‘scuole residenziali’ confessionali dove migliaia di piccoli indigeni (inclusi i veterani della campagna d’Italia come Wilmer Nadjiwon che venne violentato da bambino o Henry Beaudry e Len Bailey che subirono pesanti violenze) venivano rinchiusi, subendo anche violenze sessuali indicibili come capitato all’allora giovanissimo ojibwa Wilmer Nadjiwon.

Il dramma delle ‘scuole residenziali’ è emerso ancora una volta poche settimane fa dopo la scoperta di 272 corpi nel giardino dell’istituto di Kaamloops in British Columbia, lo stesso frequentato da Len Bailey uno dei protagonisti di questa storia.

Negli ultimi anni sono stati prima Papa Benedetto XVI e poi Papa Francesco a chiedere scusa a nome della Chiesa Cattolica per gli abusi e violenze perpetrate nelle ‘scuole residenziali’. Episodi anche questi narrati nel libro, che ripercorre anche il percorso di diversi veterani inclusi gli eroi “pellerossa” di Salerno.

VETERANI IN DIFESA DELL’AMBIENTE

Quei pellerossa che avevano liberato l’Italia dal fascismo, dopo il secondo conflitto mondiale, continuarono le loro battaglie, in modo pacifico difendendo anche la propria terra sacra dagli scempi ambientali. Come accadde nel 2010 con capo Nadjiwon, ultraottantenne, che ‘schierò’ in una pacifica battaglia ambientalista ojibwa, mohawk e i fratelli americani Sioux e Cheyenne, per impedire la costruzione della più grande discarica del Canada, ‘Dump 41’ in Ontario, che minacciava una delle falde acquifere considerate tra le più pure della Terra.

STORIE D’AMORE E FIGLI DI GUERRA

Il libro narra anche diverse storie d’amore e di “figli di guerra” pellerossa. Come quella incredibile a lieto fine del cecchino meticcio Len Bailey, military medal a Pofi (Frosinone) che ebbe una figlia in una notte d’amore alla fine del conflitto e quella di Orville Johnston, oijbwa di Cape Croker, Ontario che combatté in Sicilia, ad Ortona dove venne leggermente ferito e poi in Romagna ed ebbe un figlio in Italia. Un figlio che lo cercò invano tutta la vita, ma il padre povero e in preda all’alcol negli anni Settanta si negò come ricordano le figlie. E forse questo libro potrà servire a ritrovarlo.

RICERCHE DI DUE ANNI, ORA LIBRO TRADOTTO E PUBBLICATO IN INGLESE

Una storia vera, frutto di due anni di ricerche da parte dell’autore Matteo Incerti tra archivi militari canadesi, statunitensi e testimonianze dirette raccolte nelle varie tribù indigene del Canada e degli Stati Uniti dove i figli di quei veterani (l’ultimo Wilmer Nadjiwon è morto a 96 anni nel 2018) hanno aperto il cuore delle loro memorie e messo a disposizione lettere inviate dal fronte dal 1943 al 1945. Il libro edito da Corsiero Editore 398 pagine e con 120 foto, riporta anche tutti i luoghi di sepoltura dei 57 “pellerossa” arruolati nell’esercito canadese (51) e statunitense (6) di cui l’autore narra le gesta e anche le biografie di oltre un centinaio di loro che ritornarono a casa dal fronte della seconda guerra mondiale. Il libro che ha ricevuto l’attestato di interesse storico nazionale per il Canada, è stato tradotto in inglese grazie all’aiuto dell’ambasciata canadese e presto verrà pubblicato anche in questa lingua.

L’OMAGGIO DELLA TRIBU’ CREE ‘MOSQUITO GRIZLY BEAR’ ALL’AUTORE DEL LIBRO:

BATTEZZATO ‘AQUILA SVETTANTE’

Diverse tribù indigene del Canada hanno deciso di omaggiare Matteo Incerti per il lavoro svolto per ricordare per la prima volta le gesta in Italia dei loro padri e nonni. Così gli Ojibwa di Cape Croker hanno invitato l’autore nella loro tribù e gli hanno dedicato un intero numero della rivista storica bismestrale della comunità.

La tribù dei cree delle pianure della Prima Nazione Mosquito Grizly Bear Head lean man’ ha fatto ancora di più. Per ringraziare Incerti, su proposta del figlio del veterano Henry Beaudry, della capo tribù Tania Aguilar Anti-Man e consultata la senatrice delle prime Nazioni e guardiana della conoscenza Jenny Spyglass, ha battezzato il giornalista e scrittore emiliano con il nome spirituale: “Pa pa mi sut ki hiw – Soaring Eagle”. In italiano: Aquila Svettante.

Categorie
Attualità Eventi

Premio Charlot, al via la XXXIII edizione con le selezioni per Sanremo Rock

Tutto pronto per la XXXIII edizione del Premio Charlot, che sarà presentata ufficialmente alla stampa il prossimo 25 giugno 2021, alle ore 10,30, nel Salone dei Marmi del Comune di Salerno. Tutto pronto per un’edizione che come sempre sarà ricca di ospiti, sorprese e tanto, tantissimo divertimento.

Il sipario sulla kermesse ideata e diretta da Claudio Tortora e dedicata al più grande attore di tutti i tempi, si alzerà, con un’anteprima musicale, il prossimo 26 giugno, al Teatro Delle Arti, quando in collaborazione con Arte Cioffi, Nove Eventi s.r.l. e Sanremo Rock, si darà il via alla due giorni di selezione dei finalisti campani della 34° edizione del festival Sanremo Rock&Trend.

Diciotto le band per la categoria rock e 16 quelle per la categoria trend, che sono state selezionate e che si alterneranno, in queste due giornate (26 e 27 giugno) sul palco del teatro di via Guerino Grimaldi a partire dalle ore 16.

La giuria, presieduta da professionisti del settore musicale, decreterà, tra le due categorie, sei finalisti per la sezione rock e sei per la sezione trend, proiettando sul palco del Teatro Ariston di Sanremo dal 6 al 12 settembre ’21 le bands selezionate per la Regione Campania.

In l’occasione, di questa due giorni, sarà invitata a salire sul palco del Teatro delle Arti la Pietro Vitale Ensemble nella figura del leader Pietro Vitale e della vocalist Roberta Tondelli che sono già convocati alle finali al Teatro Ariston di Sanremo in quanto partecipanti alla passata edizione del festival.

Categorie
Attualità Eventi

Salerno riparte dalla cultura: già sold out i biglietti per il grande concerto all’area Archeologica di Paestum

Salerno riparte dalla cultura, dallo spettacolo, da uno dei settori più martoriati, dimenticati da questa pandemia. E lo fa con il primo evento covid free, nel magico scenario del tempio di Cerere e in una data non casuale: la Festa della musica. E’ ormai tutto pronto per l’evento in programma lunedì 21 giugno, alle ore 20.15, organizzato da Cgil, Cisl, Uil, la FedAs e l’associazione Iperion.

I biglietti sono andati sold out in 10 minuti, tutta la provincia ha voluto rispondere a quello che è a tutti gli effetti un segno di speranza, una vera e propria ripartenza e in totale sicurezza: all’ingresso basterà infatti presentare il certificato di avvenuta vaccinazione, la documentazione che attesta di aver contratto il covid o semplicemente sottoporsi a tampone, per garantire a tutti la massima sicurezza all’interno dell’area archeologica di Paestum. “Ripariamo da Paestum e rilanciamo tutto ciò che serve per il benessere sociale, per la vita di tutti i cittadini e i lavoratori salernitani”, ha dichiarato Gerardo Pirone, segretario generale della Uil Salerno.

Un evento immaginato quando la Campania era ancora in zona arancione, come confermato invece da Gerardo Ceres, segretario generale della Cisl Salerno con un’iniziativa “che avesse al centro il mondo della cultura, dello spettacolo, della musica, un settore condizionato per un anno e più e farlo ripartire in sicurezza con procedure e abbiamo immaginato questa location, il 21 giugno, quando si festeggia la festa europea della musica, per dare un segno di speranza alla nostra provincia e alla nostra società”.

Un’iniziativa per sostenere i lavoratori del settore, per riaffermare la centralità della cultura, delle arti visive, della musica, dei musei, delle aree archeologiche. “Non a casa abbiamo scelto Paestum e credo che debba essere un comune sentire che queste attività che hanno sono state massacrate sotto il profilo economico e lavorativo, devono avere i giusti ristori, le giuste provvidenze, unitamente agli imprenditori che hanno sofferto, insieme ai lavoratori”, ha dichiarato Arturo Sessa, segretario generale della Cgil Salerno.

Tra i promotori dell’evento l’associazione Iperion, rappresentata da Vittorio Cicalese che punta l’attenzione proprio sulle difficoltà che oggi vive il settore della cultura, “tra i più martoriati, soprattutto tra i più dimenticati di questa pandemia. Lo abbiamo notato, purtroppo, sulle spalle di persone che, pur avendo rappresentanze sindacali, che abbiamo tirato in ballo con le segreterie generali e hanno accolto con molto favore la nostra proposta, preferiscono – per il livello culturale a cui devono adempiere, anche lavorativamente – portare avanti le loro istanze, continuando a lavorare in silenzio, intervenendo nei luoghi che sono stati principalmente martoriati dalla pandemia – ha dichiarato Cicalese – Noi con questa iniziativa vogliamo lanciare l’opportunità di seguire una legge regionale, già proposta al tavolo regionale, e che speriamo possa essere accolta nel minor tempo possibile, per favorire un controllo costante di tutti i luoghi della cultura: musei, biblioteche, aree archeologiche, cinema, teatri.

Così come accade in altri posti d’Europa, anche la Campania può vivere di turismo culturale e deve fare in modo che la cultura sia volano di sicurezza e di turismo, per l’intero territorio. Grazie alla nostra proposta, questo potrà essere possibile e il 21 giugno Paestum sarà la capitale di questa nostra proposta”. A salire sul palco un cast d’eccezione “che guarda al territorio e tiene insieme le radici del territorio e il futuro: innovazione musicale, ricerca e futuro”, ha dichiarato Flavio Giordano, membro della Compagnia Daltrocanto che sarà accompagnata dal Coropop diretto dal maestro Ciro Caravano e La Maschera, un gruppo di ragazzi napoletani che tiene insieme le radici della loro terra con un discorso musicale raffinato, elegante.

Categorie
Attualità Eventi

AL VIA LA PRIMA EDIZIONE DEL PREMIO PICENTIARTE

L’iniziativa della Fondazione Picentia che valorizza i giovani artisti del territorio

Al via la prima edizione del Premio PicentiArte, rassegna d’arte contemporanea promossa dalla Fondazione Picentia che punta a promuovere gli artisti del territorio della Provincia di Salerno e contemporaneamente a diffondere la cultura dell’arte nella città di Pontecagnano Faiano.

L’intento della Fondazione è quello di favorire la creazione di un evento che punti a valorizzare e riscattare il mondo della cultura, tra i più colpiti dalla crisi Covid-19. Allo stesso tempo si vuole promuovere gli artisti che operano sul territorio al fine di permettere loro di investire sul proprio talento e sulle proprie capacità.

A tal fine la Fondazione Picentia promuove un bando di selezione per gli artisti di età compresa tra i 18 e i 40 anni. Gli artisti potranno presentare domanda a partire dal 10 giugno e fino alle ore 12 del 10 luglio 2021. Conclusa la presentazione delle domande, la giuria qualificata selezionerà le opere più meritevoli che confluiranno nella mostra d’arte che si terrà a settembre. Nel giorno dell’inaugurazione si terrà anche la premiazione dei tre vincitori, ai quali sarà erogato un buono spesa da utilizzare nei negozi d’arte affiliati all’iniziativa.

A giudicare le opere la giuria composta da: Franco Anfuso, artista e direttore artistico dell’iniziativa PicentiArte; Luigina Tomay, direttrice del Museo Archeologico Nazionale “Gli Etruschi di Frontiera”; Casimiro Forte, artista; Giovanni Fattorusso, architetto; Giuseppe Bisogno, presidente della Fondazione Picentia.

“Il progetto PicentiArte si pone in piena coerenza con la mission della Fondazione Picentia, che punta a valorizzare i giovani del territorio e a creare per loro delle opportunità – ha dichiarato il presidente della Fondazione Picentia, Giuseppe Bisogno – il progetto rappresenta l’occasione per dare la possibilità ai giovani di esprimersi e tornare alla vita attiva dopo il lungo periodo pandemico che abbiamo attraversato: un obiettivo che la Fondazione Picentia si è posta anche con altre iniziative promosse in passato e che continuerà a perseguire per favorire ogni giorno lo sviluppo del territorio”.

“Ringrazio la Fondazione Picentia per avermi dato l’opportunità di prendere parte a questa kermesse artistica che punta a dare ai giovani la possibilità di esprimersi attraverso la loro arte – ha aggiunto Franco Anfuso, presidente della giuria e direttore artistico dell’iniziativa – l’arte è l’anima più profonda e pura del mondo e ogni uomo, dentro di sé, è un artista: dobbiamo solo scavare per portare fuori il sentimento dell’arte. E questo è proprio quello che abbiamo voluto realizzare attraverso questo progetto, creando un’occasione importante per i giovani del nostro territorio”.

“Un’iniziativa encomiabile, che si realizza in una città che è sempre in grande fermento culturale e in continua evoluzione – ha detto Casimiro Forte, membro della giuria – ci sono tanti giovani che hanno grandi qualità timidamente nascoste che devono solo essere messe all’attenzione del pubblico: è ciò che il progetto PicentiArte punta a realizzare attraverso la promozione di questa kermesse”.

“L’arte deve stimolare le coscienze e offrire delle prospettive per il futuro, aiutandoci a riflettere – ha concluso Giovanni Fattorusso, membro della giuria – PicentiArte deve diventare negli anni un punto di riferimento: abbiamo bisogno di iniziative del genere in cui i giovani possano dare il proprio contributo”.

 

Sul sito della Fondazione Picentia e sui suoi canali social sono disponibili tutte le informazioni per prendere parte all’iniziativa:

https://fondazionepicentia.it/picentiarte/

 

 

Categorie
Attualità

Anpi, nasce la nuova sezione nel Cilento intitolata a Claudio Pavone

Giovedì 10 giugno 2021, alle ore 18.00, presso l’aula consiliare del Comune di Vallo della Lucania, verrà inaugurata la nuova sezione, dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, ANPI Gelbison – Cilento.  La sezione verrà intitolata allo storico e partigiano cilentano Claudio Pavone, originario di Torchiara. L’evento inaugurale è stato organizzato in collaborazione con la CGIL di SalernoLegambiente Campania e il Presidio di LIBERA ad Agropoli. All’inaugurazione parteciperanno: Antonio Aloia Sindaco di Vallo della Lucania, Massimo Farro Sindaco di Torchiara, Rosa Amatucci Presidio di LIBERA ad Agropoli “Marco Pittoni”, Arturo Sessa Segretario Generale CGIL SalernoLuigi Rossi già Preside della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Salerno e Ubaldo Baldi Presidente Provinciale ANPI Salerno. Introdurrà l’evento Andrea Rinaldi Responsabile sezione ANPI Gelbison – Cilento. Modererà l’incontro Adriano Maria Guida Membro del Consiglio Direttivo di Legambiente Campania.

“La sezione ANPI Gelbison-Cilento – spiega Andrea Rinaldi Responsabile della nuova sezione ANPI – nasce come presidio di libertà in un territorio che da troppi anni vive una forma di apatia civica e politica molto acuta. L’antifascismo, valore su cui è fondata la nostra Costituzione, è come un fuoco che va costantemente alimentato, non lasciando che si spenga o che perda di intensità, perché da ciò deriverebbero gravi rischi per la nostra democrazia. È fascismo ogni forma di oppressione, di limitazione delle idee altrui, di discriminazione e di odio del diverso, ed in quanto tale va combattuto con tutti i mezzi a nostra disposizione. Crediamo fermamente – conclude il Responsabile della sezione ANPI Gelbison – Cilento – che siano le nuove generazioni a dover alimentare il fuoco dell’antifascismo, ed è nostra volontà, attraverso la fondazione della sezione, grazie ai momenti di aggregazione, discussione e confronto fornire a chiunque vorrà gli strumenti necessari affinché ciò possa avvenire.”                                                                                                                                                                             

La nuova sezione avrà sede a Vallo della Lucania.

Categorie
Attualità Eventi

Premio Charlot, il grande ritorno di Toti e Tata a Salerno

Ad un mese dall’inizio della XXXIII edizione del Premio Charlot, che si svolgerà tra il Teatro delle Arti e l’Arena del Mare di Salerno, il patron Claudio Tortora annuncia i primi due ospiti della kermesse. Il 20 luglio, con inizio alle ore 21,15 saliranno sul palcoscenico Emilio Solfrizzi ed Antonio Stornaiolo, due bravissimi attori, stimati ed amati da critica e pubblico. Il primo noto per le sue interpretazioni in film e serie tv come El Alamein – La linea del fuoco, Selvaggi, Un matrimonio da favola, Fratelli coltelli, Sei forte maestro e Tutti pazzi per amore etc, il secondo per le sue interpretazioni in film e serie tv come Io non ci casco, Buona giornata, Distretto di Polizia, Il commissario Zagaria ed altri. Ma dire Emilio Solfrizzi ed Antonio Stornaiolo vuol dire anche Toti e Tata, un duo comico, che ha debuttato nel 1985 per poi sciogliersi nel 1998 e riunitosi nel 2011. Nei panni di Toti e Tata, la coppia Solfrizzi – Stornaiolo ha raggiunto una notevole popolarità in Puglia, Basilicata e Campania. Il grande successo ottenuto sulle reti locali Telebari, Telenorba, Teledue e Telecolore, è dovuto alla loro satira irriverente, in gran parte legata alla collaborazione con l’autore e regista Gennaro Nunziante. Tra le interpretazioni più apprezzate del duo non possiamo non ricordare il poeta Mino Pausa ed il Duo Novembre; ed ancora Kiavik l’improbabile emulo di Superman; Mazza e Panella, con il presentatore di finte televendite Mazza (Stornaiolo) e il suo aiutante Ciro Ciuffino (Solfrizzi); il giornalista Lino Linguetta; il cantante neomelodico barese Piero Scamarcio, supportato dallo “Scippatore d’emozioni”: in questa veste, i due pubblicano nel 1993 un Lp di cover parodistico-demenziali dal titolo Ricover, la coppia di Mormoni e gli Oesàis (parodia molfettese del famoso gruppo degli Oasis).

“Tutto il mondo è un palcoscenico” è il titolo dello spettacolo che il duo, presenterà al pubblico del Premio Charlot, dove sono stati ospiti, lo ricordiamo nel 1996, per poi tornarci ancora Stornaiolo come presentatore di diverse edizioni e Solfrizzi premiato per il teatro durante la XIX edizione. Il titolo trae spunto da una commedia di Shakespeare e indaga con ironia e leggerezza, ma anche con la capacità di divagazione che appartiene ai due attori, le scene e le controscene del nostro quotidiano. Torna, dunque, la comicità della coppia artistica più amata dai pugliesi, ma anche dai salernitani che non hanno mai dimenticato le avventure di Toti e Tata, ed ora grazie al Premio Charlot, potranno rivederli nuovamente insieme e riapplaudirli in una serata dove l’unica parola d’ordine sarà: ridere.