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Anpi, Ubaldo Baldi confermato presidente del comitato provinciale di Salerno

Ubaldo Baldi confermato presidente del comitato provinciale Anpi Salerno. Il direttivo provinciale, riunitosi ieri mattina in modalità telematica, ha riconfermato il presidente uscente all’unanimità. “Questa riconferma mi lusinga, segno che in questi anni l’Anpi provinciale ha lavorato bene – ha dichiarato il presidente Baldi – Sono stati due anni difficili, caratterizzati dalla pandemia che non ci ha permesso di tenere tutti gli eventi in programma, in presenza, nel rispetto delle norme anti covid ma siamo pronti a continuare a dare il nostro contributo e a lavorare, seguendo ancora il percorso tracciato da Luigi Giannattasio che mi ha fortemente voluto al suo fianco e che ancora oggi ricordiamo con immensa stima e affetto”. Il comitato provinciale e già al lavoro per i prossimi eventi e per radicarsi ancora di più sul territorio, avvicinando sempre di più i giovani al mondo dell’antifascismo e della resistenza. “Colgo l’occasione per rilanciare all’amministrazione comunale la proposta di intitolare il largo da noi individuato, con l’apposizione simbolica della targa, al XXV aprile, oggi più che mai necessaria, anche alla luce dei recenti avvenimenti”, ha poi dichiarato il presidente Ubaldo Baldi.

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“I Pellerossa che liberarono l’Italia”, una storia vera mai raccontata prima che passa anche da Salerno

Discriminati e confinati nelle riserve, migliaia di nativi nord americani si arruolarono come volontari nell’esercito canadese e statunitense per combattere il nazifascismo in Europa e in Italia. Giunto alla sua quarta  ristampa e finalista del Premio Nazionale di Storia “Monte Carmignano per l’Europa” , “I pellerossa che liberarono in Italia” scritto dal giornalista e scrittore Matteo Incerti verrà presentato a Salerno venerdì 25 giugno alle 21 presso la Pinacoteca grazie ad una iniziativa promossa da Anpi.

Quella dei soldati nativi che lottarono per la Liberazione d’Italia è una storia sconosciuta, mai raccontata prima, che riguarda anche Salerno e la sua terra.

Tra i  “pellerossa” che si batterono per diritti e libertà di cui neanche loro godevano al tempo ci furono infatti diversi nativi inquadrati nella 45th US Infantry che conquistarono a Oliveto Citra la prima Medal of Honour che il Congresso degli Stati Uniti concesse ad un indigeno Ernest ‘Aquila Rossa’ Childers, altri invece combatterono a Persano e purtroppo alcuni di loro persero anche la vita.

LA STORIA

Sbarcati in Sicilia il 10 luglio 1943, battaglia dopo battaglia, da Agira a Salerno, da Ortona ad Anzio, dal fronte della Valle dei Liri e Cassino, la Liberazione di Roma, fino allo sfondamento della Linea Gotica orientale in Romagna, centinaia di pellerossa cree, mohawk, ojibwa, ‘piedi neri’, pawnee, creek, cherokee solo per citare alcune tribù, contribuirono a liberare l’Italia dal fascismo.

Eroi dimenticati per settantacinque lunghi anni, oltre cinquanta di loro sacrificarono la vita sul suolo italiano e sono sepolti nei cimiteri di guerra britannici e americani sparsi per l’Italia: Da Agira (Catania), Ortona (Chieti), Cassino (Frosinone), Roma, Nettuno, Gradara (Pesaro), Ancona, Coriano (Rimini), Cesena, Ravenna, Villanova di Bagnocavallo (Ravenna).

I PELLEROSSA DI SALERNO – Coloro che ritornarono dal fronte, diventati capo tribù, artista o attore in film e telefilm (come accadde a Ernest ‘Aquila Rossa’ Childers eroe a Oliveto Citra)  continuarono a lottare per conquistare quei diritti civili che avevano già donato agli italiani e gli europei. Tra loro c’ere anche il pawnee dell’Oklahoma Brummet “Guerriero Fantasioso”  Echohawk che tratteggiò le sue azioni e quelle dei suoi commilitoni in Italia con la 45a Divisione USA in decine di bellissimi disegni a matita (divesi sono riprodotti nel libro). Dalla penna di ‘Guerriero Fantasioso’ vennero tratteggiati così gli scontri di Persano e l’azione spericolata dove a settembre 1943 Ernest ‘Aquila Rossa’ Childers a Oliveto Citra sgominò da solo diverse postazioni tedesche. Una azione di coraggio che gli valse , primo nella storia statunitense, una Medal of Honour concessa ad un indigeno.

A Persano morirono anche due indigeni della 45th e Echohawk “Guerriero Fantasioso” che parteciò a quegli scontri tremendi nell’abitato tratteggiò i loro corpi violentati dalla guerra.

STORIA DI DIRITTI E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI: Terminata la seconda guerra mondiale i nativi canadesi conquistarono solo nel 1962 il pieno diritto di voto incondizionato alle elezioni federali, e qualche anno più tardi riuscirono a mettere fine all’esperienza traumatica e razzista delle ‘scuole residenziali’ confessionali dove migliaia di piccoli indigeni (inclusi i veterani della campagna d’Italia come Wilmer Nadjiwon che venne violentato da bambino o Henry Beaudry e Len Bailey che subirono pesanti violenze) venivano rinchiusi, subendo anche violenze sessuali indicibili come capitato all’allora giovanissimo ojibwa Wilmer Nadjiwon.

Il dramma delle ‘scuole residenziali’ è emerso ancora una volta poche settimane fa dopo la scoperta di 272 corpi nel giardino dell’istituto di Kaamloops in British Columbia, lo stesso frequentato da Len Bailey uno dei protagonisti di questa storia.

Negli ultimi anni sono stati prima Papa Benedetto XVI e poi Papa Francesco a chiedere scusa a nome della Chiesa Cattolica per gli abusi e violenze perpetrate nelle ‘scuole residenziali’. Episodi anche questi narrati nel libro, che ripercorre anche il percorso di diversi veterani inclusi gli eroi “pellerossa” di Salerno.

VETERANI IN DIFESA DELL’AMBIENTE

Quei pellerossa che avevano liberato l’Italia dal fascismo, dopo il secondo conflitto mondiale, continuarono le loro battaglie, in modo pacifico difendendo anche la propria terra sacra dagli scempi ambientali. Come accadde nel 2010 con capo Nadjiwon, ultraottantenne, che ‘schierò’ in una pacifica battaglia ambientalista ojibwa, mohawk e i fratelli americani Sioux e Cheyenne, per impedire la costruzione della più grande discarica del Canada, ‘Dump 41’ in Ontario, che minacciava una delle falde acquifere considerate tra le più pure della Terra.

STORIE D’AMORE E FIGLI DI GUERRA

Il libro narra anche diverse storie d’amore e di “figli di guerra” pellerossa. Come quella incredibile a lieto fine del cecchino meticcio Len Bailey, military medal a Pofi (Frosinone) che ebbe una figlia in una notte d’amore alla fine del conflitto e quella di Orville Johnston, oijbwa di Cape Croker, Ontario che combatté in Sicilia, ad Ortona dove venne leggermente ferito e poi in Romagna ed ebbe un figlio in Italia. Un figlio che lo cercò invano tutta la vita, ma il padre povero e in preda all’alcol negli anni Settanta si negò come ricordano le figlie. E forse questo libro potrà servire a ritrovarlo.

RICERCHE DI DUE ANNI, ORA LIBRO TRADOTTO E PUBBLICATO IN INGLESE

Una storia vera, frutto di due anni di ricerche da parte dell’autore Matteo Incerti tra archivi militari canadesi, statunitensi e testimonianze dirette raccolte nelle varie tribù indigene del Canada e degli Stati Uniti dove i figli di quei veterani (l’ultimo Wilmer Nadjiwon è morto a 96 anni nel 2018) hanno aperto il cuore delle loro memorie e messo a disposizione lettere inviate dal fronte dal 1943 al 1945. Il libro edito da Corsiero Editore 398 pagine e con 120 foto, riporta anche tutti i luoghi di sepoltura dei 57 “pellerossa” arruolati nell’esercito canadese (51) e statunitense (6) di cui l’autore narra le gesta e anche le biografie di oltre un centinaio di loro che ritornarono a casa dal fronte della seconda guerra mondiale. Il libro che ha ricevuto l’attestato di interesse storico nazionale per il Canada, è stato tradotto in inglese grazie all’aiuto dell’ambasciata canadese e presto verrà pubblicato anche in questa lingua.

L’OMAGGIO DELLA TRIBU’ CREE ‘MOSQUITO GRIZLY BEAR’ ALL’AUTORE DEL LIBRO:

BATTEZZATO ‘AQUILA SVETTANTE’

Diverse tribù indigene del Canada hanno deciso di omaggiare Matteo Incerti per il lavoro svolto per ricordare per la prima volta le gesta in Italia dei loro padri e nonni. Così gli Ojibwa di Cape Croker hanno invitato l’autore nella loro tribù e gli hanno dedicato un intero numero della rivista storica bismestrale della comunità.

La tribù dei cree delle pianure della Prima Nazione Mosquito Grizly Bear Head lean man’ ha fatto ancora di più. Per ringraziare Incerti, su proposta del figlio del veterano Henry Beaudry, della capo tribù Tania Aguilar Anti-Man e consultata la senatrice delle prime Nazioni e guardiana della conoscenza Jenny Spyglass, ha battezzato il giornalista e scrittore emiliano con il nome spirituale: “Pa pa mi sut ki hiw – Soaring Eagle”. In italiano: Aquila Svettante.

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Attualità

Felice Magliano socio onorario dell’Anpi Salerno: domenica la consegna della tessera

Felice Magliano Socio onorario dell’Anpi Salerno. Il presidente del circolo provinciale, Ubaldo Baldi, domenica sarà a San Giovanni a Piro per consegnare la tessera di socio d’onore, la numero 1 del 2021 all’internato militare italiano nei lager nazifascisti per la testimonianza di spirito civile e democratico mostrato nella sua vita. L’iniziativa è stata promossa da Costanza Florimonte del direttivo provinciale Spi Cgil. La cerimonia di consegna della tessera avverrà nel pieno rispetto delle norme anti covid.

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Attualità

“Le parole e la musica della Memoria”, l’Anpi Salerno ricorda il Giorno della Memoria

“Le parole e la musica della Memoria”: è il titolo dell’evento organizzato dall’Anpi Salerno in occasione del Giorno della Memoria del prossimo 27 gennaio. L’Anpi, attraverso il presidente del circolo provinciale Ubaldo Baldi, di fatti, ha voluto “cogliere l’attimo” e trasformare le limitazioni imposte dal distanziamento sociale della pandemia in una opportunità: quella di poter esaltare e potenziare la Conoscenza, ampliare gli orizzonti e costruire progetti che tengano insieme la coscienza civile, il senso di appartenenza alla propria comunità.

E’ nata così l’idea di una trasmissione online che attraverso contributi in videoclip di vari professionisti della Cultura e i giovani delle scuole della provincia, con il valente supporto dei loro insegnanti, celebrassero il Giorno della Memoria in maniera semplice ma con il linguaggio moderno e nuovo dei social. Questo per mantenere vivo il significato storico attuale di avvenimenti tragici legati non solo a passati eventi bellici – di per sé esecrabili- ma soprattutto inerenti alla tremenda pratica del razzismo, dell’internamento civile e della rete del terrore, perpetrata con la spietata e criminale attività dei Lager nazisti e fascisti. L’evento inizierà alle ore 10, visibile sulla pagina facebook dell’Anpi Salerno, del quotidiano Le Cronache e di 360Webtv, e prevede gli interventi di: Mario Avagliano, giornalista e storico; Eirene Campagna, ricercatrice; Ennio Riviello, presidente Campagna città Aperta; Adelmo Cervi, scrittore; Giovanni Colucci e Luigi Viscido dell’associazione Primo Levi e Battipaglia; Monica Emmanuelli, direttore dell’istituto Friulano per la storia del Movimento di Liberazione di Udine; Antonio Giordano, musicista; Anna Nisivoccia, attrice; Giorgio Olmoti, scrittore e narratore; Luisiana De Chiara, pianoforte; Domenico Giannattasio, violino del centro studi musicali Harmonia. Previsti, inoltre, gli interventi del liceo statale Alfano I; istituto comprensivo statale Gaurico di Bellizzi; Liceo statale G.Da Procida di Salerno; scuola secondaria di primo grado T.Tasso di Salerno; liceo statale A.Genoino di Cava de’ Tirreni; liceo statale Sabatini Menna di Salerno; liceo scientifico R.Cacciopoli di Scafati. A condurre l’evento la giornalista Erika Noschese.

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Attualità

Il circolo provinciale Anpi Salerno ricorda la partigiana Lidia Menapace

“Una tra i tanti morti di Covid, un numero a cui soprattutto i giovani ma anche tanti sciatori o frequentatori di market vari, non badano o almeno così pare. Ma stavolta quel numero tra tanti è una di noi, un’altra storia bellissima di passione civile e scelta di vita che se ne va, Lidia Menapace partigiana per sempre”. Giorno di lutto per l’Anpi Salerno che dice addio alla storica partigiana. La ricorda il presidente del Comitato Provinciale di Salerno Ubaldo Baldi, quando la conobbe in occasione della sua partecipazione in un attivo del Manifesto a luglio del ’74. Lidia Menapace, dal 2011 era componente del comitato Nazionale dell’Anpi, motivo di orgoglio anche per il circolo provinciale Anpi Salerno che proseguirà il suo cammino in ricordo di Lidia Menapace, portando in alto gli ideali e i valori che da sempre contraddistinguono l’Associazione nazionale Partigiani d’Italia. “Lidia Menapace, nel suo essere incredibilmente attiva ha lasciato un segno importante nella storia della nostra Repubblica, con un esempio tra tanti dato dalla convenzione delle donne contro tutte le guerre. Sicuramente, ha rappresentato un fortissimo veicolo per la discussione dei temi sull’antifascismo e l’antirazzismo – ha dichiarato Vittorio Cicalese, responsabile Anpi Giovani Salerno – Queste cose non possono e non devono essere dimenticate, soprattutto da noi giovani perché non deve mai fermarsi questo sprone – partito da partigiani come lei – per far sì che l’antifascismo e l’antirazzismo siano sempre il più forte dei collanti che legano tutti i cittadini di questa bellissima Repubblica”.

 

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Attualità Politica

Ex coordinatore della Lega candidato a sostegno di De Luca, Ubaldo Baldi: “L’Anpi non voterà mai questi personaggi”

E’ polemica, in Campania, per la scelta della lista “Lega per l’Italia-Partito Repubblicano” di candidare, in lista, Domenico Manganiello, ex coordinatore della Lega a Nola. A prendere una posizione netta e precisa, mettendo a tacere le polemiche è Ubaldo Baldi, responsabile provinciale dell’Anpi Salerno. “L’Anpi pratica da sempre la tutela della memoria della Resistenza e promuove la diffusione dei valori costituzionali”, ha dichiarato Ubaldo Baldi spiegando che – in provincia di Salerno – l’Anpi  sta portando avanti un lavoro trasparente di ricostruzione dell’organizzazione avendo queste mission ben precise: la tutela della memoria storica della Resistenza e dell’antifascismo, la difesa dei principi costituzionali, della democrazia e ci battiamo contro le discriminazioni di genere o di razza e la violenza sulle donne. “Il nostro è un antifascismo che pratichiamo sempre e con orgoglio. Stiamo assistendo in queste ore a provocatori attacchi sui social, da parte di alcuni personaggi che, prendendo spunto dalla presenza di un candidato dichiaratamente fascista in una lista del panel di appoggio alla candidatura di Vincenzo De Luca, cercano in maniera surrettizia di sminuire l’immagine dell’Anpi – ha dichiarato ancora Baldi – Noi dell’Anpi ed in particolare come Comitato Provinciale non “minimizziamo” semplicemente perché non ne siamo toccati, non siamo certo un’organizzazione collaterale schierata nelle elezioni regionali con De Luca e le sue liste: i candidati del Presidente e le sue liste di appoggio sono tutti problemi suoi. Ribadiamo però che per i nostri valori fondanti, non voteremo mai chi si dichiara fascista e razzista”. Il presidente provinciale sottolinea poi che l’Anpi “non è un partito politico ma una organizzazione di massa e antifascista e uno specchiato antifascismo è l’unico discrimine che la caratterizza”.

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A tu per tu Attualità

2 giugno, l’Anpi Salerno ospite a “Tu X tu”. Adelmo Cervi: “Questi fascisti sono mascalzoni”

“La Costituzione parla chiaro. Questi fascisti sono dei mascalzoni”. Parole forti quelle pronunciate da Adelmo Cervi, figlio di Aldo, uno dei sette fratelli, figli di Alcide Cervi, fucilati dai fascisti, ospite d’eccezione di questa puntata di “A tu X tu”. L’Anpi Salerno, in occasione della celebrazione del due giugno, ha scelto 360Webtv per celebrare questa giornata, il settantaquattresimo anniversario della Repubblica Italiana. A intervenire anche Ubaldo Baldi, presidente del circolo Anpi Salerno e Marco Giordano, giornalista iscritto all’Anpi.

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A tu per tu Attualità

“A tu X tu”, il presidente dell’Anpi Salerno Ubaldo Baldi presenta la sua ultima fatica letteraria

“A un semplice cenno del capo. La lotta alla Gambardella nel 1974, un episodio di Resistenza Operaia”: è l’ultima fatica letteraria di Ubaldo Baldi, presidente del circolo provinciale Anpi Salerno ospite di “A tu X tu”. Il presidente dell’associazione nazionale partigiani d’Italia ha poi anticipato gli eventi in fase di organizzazione in occasione del 2 giugno, Festa della Repubblica.

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