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Dc, Spera contro Sandri e Ranieri: «Ora basta, ecco tutta la verità»

 

«La signora Ranieri, stando alla sua sua buona fede, purtroppo non conosce la verità di chi da vent’anni gira per l’Italia autonominandosi segretario nazionale della Dc. E’ lo stesso che si autonomina segretario nazionale sempre alla presenza di non più di una decina di persone nei vari hotel della capitale».

E’ la dura replica di Felice Spera, «commissario regionale della Democrazia cristiana storica», come tiene ancora una volta a precisare, alle dichiarazioni di Serena Ranieri, indicata, nei giorni scorsi, segretario regionale per l’organizzazione e lo sviluppo della Dc in Campania dal responsabile nazionale Angelo Sandri.

«Sandri – dice Felice Spera – da anni si autoproclama segretario nazionale e, guarda caso, nessuno mai si presenta come candidato a questa segreteria nazionale. Inoltre, in questi anni, non ha mai avuto una sede nazionale del partito, anzi si attiva solo sui social cambiando spesso indirizzi  nella capitale, ma senza una vera sede. Insomma, non solo si diverte a fare nomine farlocche nei confronti di chi non sa, ma indica anche sedi nazionali con indirizzi fantasmi. E alcune nomine sono addirittura sconosciute ai diretti interessati. E’ evidente come si preoccupi di millantare usando il simbolo Dc non per per il bene del partito, ma per altri obiettivi a lui conosciuti. La Democrazia cristiana, quella vera, non lo riconosce e non lo ha nemmeno riconosciuto la Cassazione con ultima sentenza. Il simbolo viene usato illegalmente e con incarichi abusivi».

L’esponente dello scudocrociato Felice Spera, quindi, ripercorre l’intero iter giudiziario sulla ben nota diatriba.

«Corre l’obbligo per noi di precisare – sostiene Spera – che l’associazione che rappresenta la signora Ranieri non ha alcun titolo per identificarsi con la Democrazia cristiana e, conseguentemente, per poter usare il nome ed il simbolo della stessa. Leggendo la nota del sedicente segretario politico signor Sandri è doveroso precisare che i fatti sono riportati in modo distorto ed adattati alla propria immaginifica narrazione. Andando per ordine: la prima inesattezza è che la base della assemblea per dar vita alla Democrazia cristiana possa essere quella degli iscritti 92-93. Soltanto gli iscritti dell’ultimo tesseramento valido, 1993, hanno, infatti, il titolo giuridico per riattivare il partito, giacché a norma di statuto l’iscrizione avveniva anno per anno e conseguentemente non esistono iscritti 92-93. Tale definizione 92-93, per esperienza di giudicati della magistratura, che ha ben definito i termini della questione, è usata generalmente da coloro o che non sono mai stati iscritti alla Democrazia cristiana o da chi che, dopo aver visto le sentenze della magistratura che ha statuito la legittimità unica dei soci del 1993 e, in particolare, di coloro che lo hanno dimostrato esibendo la domanda di adesione presentata e il versamento della quota 1993, nel tentativo di mestare le acque aggiungono arbitrariamente il 93 così da definirsi soci 92-93. Conseguentemente con soci che si autodefiniscono tali non poteva svolgersi da parte di Sandri alcun XIX congresso della Democrazia cristiana».

«E’ vero invece – aggiunge il rappresentante dello scudocrociato Felice Spera – che già nel 2000 e nel 2001 i soci autentici 1993 ebbero ad iniziare dei procedimenti giudiziari per vedere riconoscere la non cessazione della Democrazia cristiana. Nell’anno 2002, questo è altrettante vero, il Sandri, autoproclamatosi segretario politico della Democrazia cristiana, iniziava una azione giudiziaria nei confronti del Cdu e del Ppi. Lo stesso Sandri, però, nella sua nota, con un volo pindarico prospetta come questa azione abbia portato alla sentenza 25999/10 della Corte di Cassazione. Omettendo di dire come in effetti si sono svolti i giudizi ed i risultati delle sentenze di primo e secondo grado. Dopo aver dato inizio al giudizio, il signor Sandri, in quella compagine che si definiva Democrazia cristiana, fu destituito da segretario politico dal signor Pizza che a sua volta si definì segretario politico. Il giudizio fu continuato e vi fu anche l’intervento dei soci del 1993 a mezzo del loro rappresentante nazionale. Il Sandri, nel frattempo, fuoriuscito dal primitivo gruppo, dava vita ad un’altra sedicente Democrazia cristiana ed interveniva sempre nel giudizio contestando la legittimità del Pizza. Il giudizio si concludeva con il riconoscimento, da parte del giudice, di Pizza come segretario dell’originario raggruppamento, escludeva Sandri come avente titolo e statuiva che la Dc non era stata legittimamente sciolta e quindi il Cdu non era la prosecuzione della Dc. Tutte le parti proponevano appello, compreso il Sandri che continuava a contestare la legittimazione del Pizza ad essere segretario politico. La Corte di Appello, anche a seguito di copiosa documentazione depositata dall’associazione degli iscritti del 1993, con sentenza n. 1305/09 confermava che il Pizza rappresentava il segretario del primitivo gruppo e sanciva che Sandri non aveva titolo alcuno per rivendicare la carica di segretario, ma chiaramente indicava che né il Pizza né tantomeno il Sandri fossero la continuazione della Dc, la quale era ancora in vita essendo nulla la delibera fatta al Ppi nel 1994 per il cambio della denominazione essendo stata presa da organo (consiglio nazionale) non avente titolo. Ne discendeva che la rappresentanza del partito per la decadenza di tutti gli organi del partito a norma dello statuto, per il principio giuridico della rappresentazione organica era solo in capo agli iscritti del 1993, ultimo valido tesseramento effettuato dalla Democrazia cristiana. Tale sentenza era poi confermata dalla sentenza n. 25999/10 della Corte di Cassazione a sezioni unite.

Il congresso di Perugia del 2013 svolto da Sandri è da qualificarsi come il congresso di altra associazione, con altri tesserati, che non ha nulla a che vedere con la Democrazia cristiana. Ma vi è di più, non contento delle cause già perse, il Sandri nel 2006, in parallelo con le cause sopra descritte, promuoveva sempre come sedicente Democrazia cristiana altro giudizio contro il Cdu. Però, in barba al suo stesso appello oggi rivolto all’unità, teneva nascosto tale procedimento e non lo comunicava agli altri gruppi compreso agli unici veri aventi diritto, gli iscritti del 1993. Tale giudizio si concludeva con la sentenza del Tribunale di Roma n. 19113 nella quale era pronunciata una specifica inibitoria per il Sandri ed il suo gruppo all’uso del nome Democrazia cristiana ed all’uso del simbolo. Tale sentenza era confermata dalla Corte di Appello di Roma con sentenza n.11010/2016, e definitivamente dalla sentenza della Corte di Cassazione n.1874/2019».

«Allo stato – conclude il commissario Felice Spera – vi è per il Sandri ed il suo gruppo un insieme di fatti giuridici inappellabili che statuiscono che stessi non rappresentano la Democrazia cristiana e non possono usarne il nome né il simbolo. Ne consegue che tutti coloro che non si attengono a tali statuizioni della magistratura e continuano a fregiarsi impropriamente ed illegittimamente del nome della democrazia cristiana e del suo simbolo, così come, la divulgazione di notizie del gruppo Sandri come afferenti alla Democrazia cristiana, commettono illecito penalmente perseguibile. Se vi è uno sparuto gruppo che disturba il riavvio del partito della Democrazia cristiana, questo è da identificarsi proprio nel gruppo Sandri ed associati».

Link diffida Prefetture

 

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Pontecagnano Faiano: Avvio del progetto SAVE – Sportello Antiviolenza Educativo

 

Presentato, presso l’Istituto Comprensivo Pontecagnano S. Antonio, in Pontecagnano Faiano, il progetto “SAVE” (Sportello Antiviolenza Educativo), per contrastare i fenomeni di mobbing, stalking, violenze domestiche, bullismo e cyberbullismo, nonché di sviluppo della prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare. Alla presentazione hanno partecipato il Sindaco del Comune di Pontecagnano Faiano, Giuseppe Lanzara, la Dirigente dell’Istituto Comprensivo, Prof.ssa Angelina Malangone, la Coordinatrice dell’Ufficio di Piano, Giovanna Martucciello, la Coordinatrice dello Sportello “SAVE”, dr..ssa Federica Alfano, Responsabile della Cooperativa Sociale “Progetto 2000”, attuatrice dell’intervento. All’incontro, moderato dal dott. Aniello Landi, Referente per la Concertazione Sociale dell’Ambito S4, hanno partecipato altresì Dirigenti Scolastici, Docenti, Amministratori Locali, Operatori Sociali. La Coordinatrice dell’Ufficio di Piano, dr.ssa Giovanna Martucciello, ha evidenziato “l’integrazione che si consolida tra il sistema sociale locale ed il sistema educativo scolastico”, mentre la Dirigente Scolastica, prof.ssa Angelina Malangone, ha sottolineato “la centralità della comunità/scuola nei processi di crescita di tutto il territorio”. La Coordinatrice dello Sportello, dr.ssa Federica Alfano, ha presentato l’equipe di “SAVE” composta da variegate professionalità: psicologo, psicoterapeuta, educatore, legale, nutrizionista, psichiatra, assistente sociale.

Questi professionisti provvederanno a redigere i progetti individualizzati in sinergia con i servizi sociali competenti. Lo Sportello opera, in forma stabile, presso l’Istituto Comprensivo Pontecagnano S. Antonio e presso la Comunità Montana Monti Picentini. Il lavoro degli operatori si svolgerà, inoltre, in forma itinerante, presso le scuole del territorio che hanno aderito alla proposta dell’Ufficio di Piano di realizzare presso le loro sedi incontri specifici di sensibilizzazione. Il Sindaco di Pontecagnano Faiano, Giuseppe Lanzara, Presidente del Coordinamento Istituzionale, ha affermato che la “scuola è al centro della nostra attività amministrativa, ai fini della crescita della comunità, sotto il profilo dell’identità e della qualità del vivere.” Infine, il Sindaco ha espresso riconoscimento per l’attività dell’Ufficio di Piano e per il lavoro istituzionale dei Sindaci: “Non si è perso un solo euro dei finanziamenti acquisiti, co-progettando interventi e servizi in risposta ai bisogni essenziali dei cittadini nell’ottica dell’inclusione sociale e della coesione territoriale”.

 

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DC: Spera, “Noi gli unici eredi legittimati all’utilizzo del simbolo”

 

Democrazia cristiana, è scontro dopo la nomina di Serena Ranieri

Spera: “Noi gli unici eredi legittimati all’utilizzo del simbolo”

E’ ancora battaglia politica e legale nello scudo crociato. Dopo il provvedimento a firma “segretario politico nazionale della Democrazia cristiana Angelo Sandri”, che ha indicato Serena Ranieri segretario regionale per lo sviluppo e l’organizzazione in Campania, arriva la dura presa di posizione di Felice Spera, in qualità di “commissario regionale del partito storico della Dc”, come tiene a specificare in una nota inviata alla nostra redazione.

“C’è una sentenza della Cassazione molto chiara – afferma Felice Spera – che ha inibito Angelo Sandri e gli altri suoi referenti riconoscendo solo noi quali unici eredi legittimati all’utilizzo del simbolo. E’ una situazione di cui abbiamo già informato le prefetture e le questure d’Italia diffidando coloro che non rispettano quanto stabilito dai giudici e formalizzano accordi a nome e per conto della Dc. Il nostro è un partito serio e vogliamo tornare ad essere protagonisti oggi come allora con un’azione responsabile partendo dai territori”.

La comunicazione a cui fa riferimento Spera è stata inoltrata nelle scorse settimane alle prefetture e questure territorialmente competenti “per difendere l’identità e la riconoscibilità della Dc ricostituitasi il 12 ottobre 2019 con l’assemblea costituente dei soci del 1993”.

A sottoscrivere la lettera il segretario politico Franco De Simoni, il segretario amministrativo Raffaele Cerenza e il coordinatore nazionale Antonio Ciccarelli.

“La Corte di Appello di Roma – si legge nella missiva – con sentenza n.1305 del 2009, passata in giudicato a seguito di sentenza delle sezioni unite della Cassazione, ha statuito che, nonostante la diaspora degli organi di vertice all’inizio del 1994, la Democrazia Cristiana è restata in vita negli e con gli iscritti del 1993, anno dell’ultimo tesseramento.  Ha statuito, altresì, che conseguentemente sia il partito politico della Democrazia cristiana, in giudizio nella persona di Angelo Sandri, qualificatosi segretario politico nazionale , sia la Unione dei democratici cristiani e dei democratici di centro Udc, sia il Centro cristiano democratici Ccd, sia i Cristiani democratici uniti Cdu, sia il Partito popolare italiano Ppi, non possono essere identificati con la Democrazia cristiana ‘storica’, data la sopravvivenza di questa negli iscritti del 1993. Sulla base della sentenza della Corte di Appello summenzionata gli iscritti del 1993 si sono riuniti il 12 ottobre 2019, previa convocazione a mezzo gazzetta ufficiale, in assemblea costituente, ridando vita alla Democrazia cristiana storica, eleggendo le cariche di vertice: segretario politico (De Simoni Franco), segretario amministrativo (Cerenza Raffaele), nonché 20 coordinatori regionali, uno per ogni regione ed un coordinatore nazionale (Ceccarelli Antonio). Dato che soltanto gli iscritti del 1993 avrebbero potuto  ridare vita alla Democrazia cristiana, come è stato fatto, ogni altra formazione che voglia fregiarsi della denominazione Democrazia cristiana ed utilizzare il simbolo, lo farebbe illegittimamente”.

“Nonostante il suddetto giudicato della Corte di Appello di Roma, che ha statuito che la Democrazia Cristiana non si è mai estinta, ma è sopravvissuta negli iscritti del 1993, e nonostante con la assemblea costituente del 12 ottobre 2019 abbia trovato continuità (sulla base di un percorso giuridico suggerito dalle sentenze suindicate) – si legge ancora – vi sono formazioni che insistono nel qualificarsi Democrazia cristiana, tra le quali il partito politico di Angelo Sandri e la formazione politica facente capo prima a Fontana e ora a Renato Grassi. Per quanto riguarda quest’ultimo, la identificabilità della sua formazione politica con la Democrazia cristiana è stata esclusa da due sentenze passate in giudicato, la n. 14046/2014 e la n. 17831/2015, entrambe del Tribunale di Roma, sez. terza civile, dalla sentenza del Consiglio di Stato, sez. terza, n.2629/2019, dalla decisione del 12 aprile 2019 dello Ufficio Elettorale della Corte di Cassazione. La formazione politica del Grassi, nonostante non potesse qualificarsi legittimamente Democrazia cristiana, ha proceduto al tesseramento previo versamento da parte di ogni nuovo tesserato della somma di euro 10. Si chiede pertanto l’intervento delle autorità in indirizzo perché si adoperino per far cessare l’illegittimo uso della denominazione Dc, impedendo qualsiasi ulteriore iniziativa con tale denominazione”.

“Per quanto riguarda il partito di Sandri – è riportato alla fine della lettera – vi è una situazione ancora più grave. Questi, nonostante con la sentenza n. 805 del 2017, passata in giudicato a seguito di sentenza della Corte di Cassazione del 2019, che ha dichiarato inammissibile il ricorso del Sandri, gli fosse stato inibito di utilizzare la denominazione Democrazia cristiana ed il relativo acronimo Dc, non solo continua ad utilizzare per la sua formazione politica detta denominazione ed il simbolo, ma sta procedendo al tesseramento di adepti, previo pagamento di somme varie, alla Democrazia cristiana, proclamandosi segretario politico della stessa. Pertanto si chiede che sia la Prefettura che la Questura territorialmente competenti utilizzino i loro poteri per rendere effettiva la inibizione giudiziale, di tali illegali comportamenti. Le iniziative del Grassi e del Sandri stanno generando una gran confusione che nuoce gravemente  alla credibilità della ricostituita Dc che desidera essere presente sulla scena politica come un partito fatto di persone che vogliono operare con spirito di servizio per la realizzazione del bene comune, per migliorare la qualità della vita di ogni persona e per rendere la nostra società socialmente più equa, aperta e collaborativa”.

Allegati alla comunicazione il documento esplicativo della situazione giuridica venutasi a creare a seguito delle numerose sentenze intervenute da parte dei giudici di merito e della Corte di Cassazione e del Consiglio di Stato; la copia dell’atto di convocazione della assemblea costituente del 12 ottobre 2019; il verbale relativo allo svolgimento della assemblea; la copia delle sentenze summenzionate.

Una polemica forte e una richiesta dettagliata che riaccende la discussione sul presente e il futuro della Democrazia cristiana in Campania e in Italia.

 

 

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La didattica non si ferma.

 

Istituto Comprensivo Pontecagnano S. Antonio

La scuola secondaria di I grado risponde all’emergenza puntando sulla tecnologia ed attivando la didattica a distanza.

A seguito della sospensione delle attività didattiche, prevista dall’ordinanza regionale, i docenti dell’Istituto si sono attivati, con le Google Classroom, per la didattica a distanza resa disponibile dalla piattaforma GSuite for Education attivata ad inizio anno scolastico.

Gli studenti si collegheranno con i propri device e potranno ascoltare e vedere audio e video lezioni dei docenti, interagire con loro e fare esercitazioni con il materiale didattico reso disponibile in piattaforma.

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DC: Serena Ranieri nuovo Segretario Regionale

 

E’ Serena Ranieri il nuovo segretario regionale per lo sviluppo e l’organizzazione della Democrazia Cristiana in Campania.

Quarantadue anni, di Pontecagnano Faiano, originaria di Roma, sposata con un figlio, è attiva nell’organizzazione di eventi nazionali ed internazionali e da anni impegnata nella promozione di attività socio-culturali.

La nomina le è stata conferita dal segretario politico nazionale della Dc Angelo Sandri di concerto con il presidente nazionale vicario Graziella Duca Arcuri e il coordinatore vicario della segreteria politica nazionale Clara Funiciello.

Un incarico di rilievo assegnatole su impulso di Massimo Basile, segretario generale del dipartimento comunicazione della Dc internazionale e componente della direzione nazionale, e su proposta del vicesegretario organizzativo Marco Camilletti e del segretario nazionale dipartimento comunicazione e portavoce nazionale Dora Cirulli.

“Una nomina – afferma il neo responsabile regionale Dc Serena Ranieri – che mi rende davvero orgogliosa. Mi preme ringraziare i dirigenti nazionali per la fiducia che mi hanno accordato. Il mio impegno sarà forte e condiviso. C’è bisogno di ricredere nei valori e nella funzione di un partito politico, visto che, nel panorama odierno, i partiti hanno contribuito in maniera determinante ad allontanare la gente. Non solo dalla politica, ma anche dalla centralità dei valori della famiglia, dell’aggregazione, dello stare insieme. Sono quei valori cardini che la Dc vuole rimettere in campo”.

“La Dc – aggiunge Serena Ranieri – è stata e sarà sempre un partito innovatore, partendo dalla nomina nel 1951 della prima donna a sottosegretario in un ministero della Repubblica Italiana, Angela Maria Guidi Cingolani. I nostri sono temi attuali, fortemente incentrati anche sui giovani e sulla voglia di ricostruire un’Italia liberale e con uno spiccato senso civico. La nostra Dc sarà una grande famiglia meritocratica, nella quale ognuno si potrà confrontare portando le proprie idee. Come diceva Pippo Baudo: ‘Manca a me. Manca a tutto il Paese. Un partito forte, determinato e pieno di grandi personaggi e di uomini come la Dc farebbe comodo anche oggi”.

 

 

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Forza Italia, nominati tre nuovi commissari provinciali in Campania

 

CAMPANIA, LANZOTTI E MARTUSCIELLO NUOVI COMMISSARI DI FORZA ITALIA DI NAPOLI E AVELLINO, DE SIANO ASSUME L’INTERIM A SALERNO

Il Coordinatore regionale di Forza Italia della Campania, Domenico De Siano, sentito il presidente Silvio Berlusconi, ha proceduto alla nomina dei nuovi commissari provinciali di Napoli, Avellino e Salerno.

Per la Grande Città di Napoli il neo commissario di Forza Itala è l’attuale capogruppo comunale Stanislao Lanzotti che subentra all’onorevole Paolo Russo che ha recentemente assunto l’incarico di Responsabile Nazionale del Dipartimento Sud.

Ad Avellino l’incarico di responsabilità provinciale è stato affidato all’eurodeputato Fulvio Martusciello che subentra a Cosimo Sibilia anch’egli destinatario di un incarico dipartimentale nazionale.

Infine, in ragione delle dimissioni rassegnate dall’onorevole Vincenzo Fasano e nelle more di poter procedere alla relativa nomina commissariale, la responsabilità del coordinamento salernitano rientrerà nelle competenza dello stesso coordinatore regionale.

“Procediamo, sempre nell’ambito del percorso di riorganizzazione del partito voluto dal presidente Berlusconi – sottolinea il senatore De Siano –, rilanciando le responsabilità della nostra classe dirigente, valorizzando le migliori energie, tenuto conto della campagna di tesseramento in corso e l’impegnativa attività di preparazione dei congressi, oltre che in vista dell’importante appuntamento elettorale regionale”.

“Ringrazio a nome dell’intero Coordinamento regionale – aggiunge – gli amici Paolo Russo, Cosimo Sibilia ed Enzo Fasano per lo straordinario lavoro svolto in questi anni difficili e per il prezioso contributo dato al radicamento del partito in realtà e contesti territoriali difficili”. “A Stanislao Lanzotti e Fulvio Martusciello vanno i nostri auguri di buon lavoro certi che il loro impegno saprà produrre i frutti attesi”, conclude De Siano.

 

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Ernesto Sica: Incontro a Napoli con Nicola Molteni il neo commissario regionale della lega in Campania

Ernesto Sica, consigliere provinciale della Lega chiamato a Napoli in via del Carretto, dove ha sede la segreteria regionale del Carroccio, per fare il punto della situazione con il neo commissario regionale Nicola Molteni.

Tanti i temi affrontati sul tavolo e linee programmatiche da tracciare in vista delle prossime regionali in provincia di Salerno. Nel tardo pomeriggio a fare capolino in via Del Carretto anche l’ex rettore dell’Unisa Aurelio Tommasetti in corsa per un posto alle regionali della prossima primavera. Anche Tiziano Sica, consigliere comunale leghista di Pellezzano era presente per fare il punto della situazione riguardante i settori giovanili.

Troppo presto, questo quanto trapela dalla segreteria regionale della Lega, per avere una quadra su nomi e ruoli della prossima campagna elettorale campana. Rimane il dato certo di un confronto durato circa 2 ore con Ernesto Sica dal quale Molteni e lo stesso Sica sono usciti soddisfatti. Sica, contattato, non ha svelato il contenuto dell’incontro di certo non generalista, lasciando aperti tutti gli interrogativi sul suo ruolo, ormai chiave, nella Lega su Salerno e provincia.

La Redazione

 

 

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Castel San Giorgio: Una panchina rossa per dire no ad ogni forma di violenza

Una panchina rossa per dire no ad ogni forma di violenza. Tre monumenti tinti di rosso in serata per non dimenticare. Queste le iniziative del Comune di Castel San Giorgio a difesa del diritto delle donne di vivere incolumi lontane da offese fisiche e verbali da parte di compagni, mariti orchi o semplicemente sconosciuti che nella violenza trovano l’ultimo sbocca di una esistenza meschina.

L’ amministrazione Lanzara in gran completo, le scuole, tanti cittadini e ragazzi per dire semplicemente “no”. Un messaggio forte, proprio dinanzi la Casa comunale, per un Comune schierato contro ogni forma di violenza. Una panchina a memoria delle donne, madri, ragazze vittime di abusi e violenze. Un microfono dalle parole infuocate intrise di voglia di giustizia e con tanto desiderio di non elencare più vittime, di non essere costretto più all’ennesima conta di quello che ogni anno é un massacro. Una panchina per dire basta.

Una panchina per non dimenticare. Una panchina come futuro simbolo di vittoria contro la barbarie alla quale giornaliermente donne di ogni età e da ogni angolo della Repubblica e della provincia sono costrette a vivere. Notevole la presenza di cittadini e ragazzi, encomiabile l’iniziativa dell’amministrazione e del primo cittadino Paola Lanzara, scortata dall’assessore Giustina Galluzzo e dal vice sindaco Alfano di ribadire la propria posizione e di renderla vetrina proprio dinanzi quella che é la casa di ogni cittadino onesto e non violento.

 

 

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MIKESUEG dal Future Legend di Coca-Cola ai suoi progetti per il futuro

Michele Aliberti in arte “Mikesueg” (pronuncia MÀIK-SUÈG) nato a Salerno classe 1999. Inizia a scrivere a 14 anni circa, abbinando la sua passione per il pianoforte e la batteria alla scrittura dei testi.

A novembre 2017 viene pubblicato su YouTube il suo primo singolo “Lloret De Mar” di cui si ha solo una versione audio. Nello stesso periodo vince il primo tour dell’Exclusive Rap Battle.  In occasione del contest conosce Nicholas Frei, suo attuale producer, con il quale si crea un vero e proprio sodalizio.In seguito, ad aprile 2018 pubblica “Cinema” sia su Spotify che su YouTube con video ufficiale. Pochi mesi dopo, a luglio, esce il suo terzo singolo “Parigi” che attualmente conta più di 60 mila ascolti su Spotify.

Nello stesso mese viene selezionato, tra candidati provenienti da diverse parti d’Italia, da Max Brigante e Don Joe per il “Giffoni Rap Contest”. Si posizione come Future Legend di  Coca-Colasecondo classificato e nella stessa serata si esibisce in apertura di Vegas Jones e Quentin40. Prosegue con la pubblicazione di un nuovo brano a dicembre “Japan”, il cui video è a cura dei talentuosi video-maker di Salerno “OTB FILMS”. A gennaio 2019 entra a far parte delle 24 .

Mike supera un’ulteriore fase che gli permette di battersi con altri 11 artisti scelti. Vi sono tre Future Legends per team. Il team di Mikesueg è il Team Soul con Annalisa nei panni di coach. A fine maggio vi sarà un’altra selezione che porterà ad avere due Future Legend per Team. Mike è in gara con un brano scritto da lui su una produzione di Nicholas Frei: “Paracadute”. Il mix e master è a cura di Pat Simonini, che lavora con artisti come Giorgia, Tiziano Ferro e la stessa Annalisa. Per lui scrivere è un connubio di cose  convinto che scrivere avendo comunque un confronto “musicale” aiuti ad avere una visione completa della riuscita di un brano.  Ama viaggiare ma ovunque vada pensa alle sue “origine”, al posto da dove viene e dov’è cresciuto -“Penso che il calore che può darti casa difficilmente può dartelo un altro posto, poi è tutto da vedere”.- dichiara Mikesueg- Per lui la scena attuale valorizza la combinazione di talento e pubblicità, alla stessa maniera, per emergere bisogna sapersi vendere e basarsi sul proprio talento.

Quindi chi sta in alto adesso è perché ha saputo trovare il modo di vendere il proprio “prodotto” e il proprio talento. Crede nella meritocrazia e nel farsi da sè. Questa scena ne è la prova, Musicalmente parlando, a livello di mood, strumenti e “basi” molti artisti indie-pop tra cui Ben Howard, crea atmosfere assurde secondo lui. Considera il contenuto di un brano fondamentale. -“Lasciare un messaggio, anche se non troppo impegnato o complesso, resta nel tempo a differenza di un brano basato solo ed esclusivamente sulla strumentale, su una serie di brani puoi permetterti un testo con “meno senso” ma dopo un po’ penso stanchi con la ripetitività di contenuti. Stanca per una sola ragione, il pubblico ha voglia di novità brano dopo brano e fissarsi su un unico stile rende il tutto troppo monotono”.-Continua a dichiarare Mikesueg- Per lui bisogna capire quando è il momento di evolversi.

La musica è la sua valvola di sfogo più efficace. Ama buttare su un foglio, reale o digitale, i suoi pensieri, e allo stesso tempo dare spazio alla sua fantasia. M non voglio spoilerarvi altro godetevi la sua video intervista sotto l’articolo e seguite Mikesueg sui suoi social Instagram, Facebook, YouTube @Mikesueg.

di Giovanni Morra