Operazione Rientro Sicuro. A Salerno azienda leader nel mondo auto, tra le prime 30 in tutta la Campania, si distingue per la sicurezza ai tempi delle ferie post Covid19. Il Gruppo Galdieri, per garantire la tutela della salute di lavoratori e clienti, ha predisposto, al rientro dalle ferie, i test sierologici per tutti i suoi dipendenti e collaboratori. Essi permettono di individuare la presenza di anticorpi al virus SARS CoV-2 nel sangue, ossia la sussistenza di una (anche pregressa) risposta immunitaria al Covid 19. Tutti negativi quelli effettuati in data odierna. I test proseguiranno nei giorni prossimi fino al completo rientro di tutto il personale. Una iniziativa volta a favorire la ripresa dell’attività lavorativa in piena sicurezza.
Il gruppo Galdieri, a Salerno, è testimonianza di longevità e solidità. Galdieri Petroli, riferimento nel commercio dei prodotti petroliferi, è sempre animato da spirito di innovazione che ha condotto alla creazione del marchio Galdieri Energy per investire nel settore dell’energia elettrica, gas e rinnovabile. Ammiraglia del Gruppo è la Galdieri Auto, una concessionaria che si distingue per la professionalità sia in termini di vendita che di assistenza al cliente. E’ affiancata dai tecnici della Galdieri CarService, officina specializzata in grado di fornire un’assistenza puntuale ed efficiente su veicoli di tutte le marche. Galdieri Rent, ultima nata del gruppo, punta ad offrire il miglior servizio di mobilità alle persone attraverso il noleggio auto lungo termine con oltre 100 point in tutto il territorio nazionale.
Cena in quartiere. L’originale iniziativa in programma a Pontecagnano Faiano il 30 luglio 2020 nel quartiere di Case Parrilli in via Milano. Prima edizione della formula pic nic urbano e convivialità, per una città che vuole continuare a vivere di emozioni nella più totale sicurezza. E’ un progetto nato dalla volontà di alcuni cittadini e coinvolge esercizi commerciali, organizzazioni no profit ed amministrazione comunale con lo scopo di riqualificare aree urbane tramite l’organizzazione di eventi volti all’interazione della comunità nel rispetto delle condizioni di sicurezza imposte dal Coronavirus.
Appuntamento alle ore 20.00 con il Primo Cittadino Giuseppe Lanzara, e Don Antonio Pisani, parrocco della Chiesa Maria SS. Immacolata, che daranno il via alla manifestazione e scopriranno un murales in memoria di Antonino Oricchio, un giovane operaio residente nel quartiere la cui prematura scomparsa durante il periodo del lockdown aveva lasciato nello sgomento tutta la comunità. Il comitato organizzatore vicino alla famiglia ha voluto ricordarlo così. Dopo la cerimonia si potrà prendere posto nell’area adibita al pic-nic ed inizierà la cena, animata dall’inesauribile energia
e bravura del violinista Felice D’Amico.
Gli esercizi commerciali sponsor della serata provvederanno a fornire un kit di partenza con prodotti di eccellenza e della tradizione locale nonché gadget che le persone troveranno direttamente al tavolo assegnato. L’allestimento tavoli e preparazione cibo saranno a cura dei partecipanti e soggetti a valutazione da parte di una giuria d’eccezione composta dal sindaco e la moglie, Patrizia Brusa, da Federica Alfano di Progetto 2000 in rappresentanza di tutti gli sponsor della serata, e da due speciali presenze in rappresentanza degli abitanti del rione Case Parrilli quali Rita Ferro, docente dell’Istituto Comprensivo Pontecagnano S. Antonio, e Luana Tufano, mamma della piccola Gemma Bruno stroncata da una brutta malattia a soli 8 anni, alla quale l’Amministrazione ha intitolato di recente un parco giochi e che, durante la serata, verrà ricordata attraverso le parole della mamma che consegnerà anche un premio ad uno dei bimbi che avrà realizzato un disegno scelto a sorteggio. Numerosi i premi per le categorie individuate offerti da esercizi commerciali della città. Il ricavato dalla prevendita del ticket di partecipazione verrà devoluto all’associazione no profit “Ama Come Puoi” le cui opere benefiche in Costa d’Avorio verranno presentate nel corso della serata dalla presidente Carmen Mirabella.
Dopo un lungo periodo segnato dalla convivenza col coronavirus e dal distanziamento sociale cresce la voglia di stare all’aria aperta e trascorrere piacevoli ore in allegria. Cosa c’è di meglio di mangiare all’aperto, in una strada cittadina, durante una serata estiva con luci musica e chiacchiere? Il tutto è stato organizzato in totale sicurezza, nell’assoluto rispetto delle misure di
prevenzione anti- Covid quali chiusura al traffico ed igienizzazione preventiva della strada interessata; servizio volontari della protezione civile disposti all’ingresso e nelle vie laterali che provvederanno al controllo della temperatura e la verifica dei dati di tutti; obbligo di mascherina e distanziamento sociale; accesso consentito solo a chi avrà acquistato il ticket di
partecipazione valido per i membri della sola famiglia; ogni tavolo sarà contrassegnato da un numero e da un’apposita segnaletica che garantisce il distanziamento tra un tavolo e l’altro di almeno un metro. Ci si potrà alzare ovviamente, ma ricordandosi di indossare la mascherina. Diverse le postazioni con gel igienizzante.
Una storia sorprendente. Controlli anti Covid19 alla Certosa di Padula: misurata la temperatura anche ad un cagnolino.
Lo racconta una turista su Tripadvisor. Un controllo troppo zelante o forse uno scherzo di un custode, ma ben riuscito. Per consentire l’accesso alla Certosa di Padula, è stato sottoposto alla prova della febbre anche un cane. “Avendo un cagnolino di taglia media ci è stato detto che bisognava tenerlo in braccio e questo ha reso la nostra visita un pò faticosa. La cosa comica è stata la richiesta che anche il cagnolino misurasse la temperatura. All’inizio pensavamo che l’addetta scherzasse, ma lei ci ha assicurato di no. Naturalmente lo scanner non riusciva a leggere il volto dell’animale ed abbiamo anche fatto notare che la temperatura di un cane non è uguale a quella degli umani” scrive Cinzia.
La signora – contattata nuovamente – ha confermato la versione. Dalla Certosa, invece, non arriva conferma di questa versione. Il mistero rimane. Ma ci si augura che sia un simpatico motivo per favorire la visita della meravigliosa Certosa di San Lorenzo, Patrimonio – UNESCO, che si deve a Tommaso Sanseverino, conte di Marsico e signore del Vallo di Diano. La sua costruzione ebbe inizio nel 1306 e durò ben quattro secoli. La sua struttura richiama l’immagine della graticola sulla quale il Santo fu bruciato vivo. Assolutamente da vedere è il chiostro che, con i suoi 12.000 mq, è uno dei più grandi al mondo. Il suggestivo viaggio si conclude nel fantastico scalone ellittico vanvitelliano: maestoso nella concezione e realizzazione; di giorno è illuminato da sette grandi aperture attraverso le quali si intravede anche l’abitato di Padula.
Il libro “La Storia del Coronavirus a Salerno e in Campania” è la cronaca in presa diretta di un evento imprevisto, di dimensioni planetarie, che ha avuto un impatto straordinario per la comunità internazionale e nel nostro Paese. A Salerno, e in Campania, la storia della pandemia ha visto momenti drammatici e momenti di forte tensione, ma anche di grande coesione sociale.
A suon di decreti, la Campania si è resa protagonista di una vivace dialettica stato-regioni e nord-sud. A prescindere da ogni giudizio politico, emerge il ruolo del governatore Vincenzo De Luca, forse il Presidente di Regione più battagliero nella fase Covid. Istrionico nelle sue esternazioni che hanno valicato persino i confini italiani, espressione di una fermezza additata ad esempio, e spesso seguita anche dal governo.
Il giornalista Paolo Romano, che per Typimedia ha già curato “La Storia di Salerno”, in questo nuovo libro sofferma lo sguardo sulla sua città, Salerno, per estendere il racconto all’intera regione raccontando tutti gli aspetti che hanno cambiato la vita di ognuno di noi durante l’emergenza Covid-19. “In una società dove il presente e il passato più prossimo sembrano liquefarsi – spiega Romano – era importante trattenere gli istanti, raccontare la cronaca di oggi che sarà storia domani. Quello che abbiamo vissuto è stato un arco temporale tante breve quanto intenso, che ho voluto documentare sotto tutti gli aspetti; un’attualità così densa che è stato difficile sintetizzarla e raccontarla attraverso pagine di resistenza e resilienza”.
Il volume “La Storia del Coronavirus a Salerno e in Campania” sarà presentato ufficialmente Martedì 14 luglio 2020 alle ore 20.30, negli spazi all’aperto di Largo Santa Maria dei Barbuti, nel Centro storico di Salerno (ingresso libero fino ad esaurimento dei posti). Interverranno: Ottavio Lucarelli, Presidente Ordine dei Giornalisti della Campania; Antonia Willburger, Assessore alla Cultura del Comune di Salerno; Ersilia Gillio, giornalista; Luigi Carletti, Editore e il curatore del volume, Paolo Romano. L’incontro sarà moderato dalla giornalista Barbara Cangiano e vedrà la partecipazione straordinaria del musicista Max Maffia. Già esauriti tutti i posti per la presentazione, dopo la preventiva prenotazione dei giorni scorsi.
Nel libro ogni fase – l’insorgere dell’epidemia, la fase più acuta, il calo dei contagi fino alla fine del lockdown – è testimoniata con nomi, dati, fatti, avvenimenti. Ad arricchire la cronaca c’è il racconto delle paure e delle reazioni delle persone ad una forzata clausura domestica, alla vita nei balconi per dissetare il bisogno di socialità, alla didattica a distanza e al lavoro in videoconferenza.
Tra le tante storie di uomini e donne raccontate da Paolo Romano ci sono tre figure che spiccano: un ingegnere, un pizzaiolo e un Governatore. L’ingegnere è Vito De Feo che in Inghilterra è chiamato a far parte della task force Covid 19 con il compito di elaborare uno studio di evoluzione e sviluppo dei contagi. Poi c’è Ciro Casella, pizzaiolo salernitano. Il suo locale, nel cuore di Manhattan, ha clienti come Spike Lee e il sindaco Bill de Blasio, ma si sente in dovere di far giungere le sue pizze tra le corsie dell’ospedale della Grande Mela. Completa il volume, uno sguardo alle epidemie che hanno colpito il territorio nella storia. Un libro da leggere ora, da rileggere domani e da conservare come documento.
“La storia del Coronavirus a Salerno e in Campania” è il volume, curato dal giornalista Paolo Romano per Typimedia Editore, che analizza quanto accaduto nelle recente emergenza pandemica che ha visto la Regione Campania protagonista della dialettica Stato-Regioni e Nord-Sud. Il libro sarà presentato martedì 14 luglio, alle 20.30, in Largo Santa Maria dei Barbuti, Salerno.Interverranno: Ottavio Lucarelli, Presidente Ordine dei Giornalisti della Campania; Antonia Willburger, Assessore alla Cultura del Comune di Salerno; Ersilia Gillio, giornalista; Luigi Carletti, Editore e il curatore del volume, Paolo Romano. L’incontro sarà moderato dalla giornalista Barbara Cangiano e vedrà la partecipazione straordinaria del musicista Max Maffia.
Nella difficile battaglia contro il contagio da Coronavirus ogni contributo fatto con entusiasmo ha un valore enorme. Ne è la prova il crowfunding lanciato dal Centro Studi Super Sud che ha raggiunto un importante traguardo.
Durante il periodo di lockdown causato dalla pandemia da Covid-19, infatti, l’associazione che da sempre lavora per il progresso del sud, si è fatta promotrice di una raccolta fondi da destinare all’acquisto di mascherine che verranno consegnate alla Croce Rossa, alla Caritas e ad alcune parrocchie salernitane al fine di contribuire alla ripresa del Paese in totale sicurezza.
Grazie all’ingente ottenuto dal crowfunding di solidarietà del Centro Studi Super Sud, è stato possibile acquistare un considerevole numero di mascherine da due virtuose realtà imprenditoriali della zona cilentana: l’azienda Materassi Fariello di Ascea, di proprietà dell’imprenditore Raffaele Fariello che, affiancata nel processo di crescita e di successo dalla Certform di Elio Mascolo, in tempi di pandemia ha coraggiosamente convertito la produzione di materassi in mascherine che, durante la prima fase di lockdown, sono state regalate ai cittadini merito anche all’impegno di Andrea Sandulesco, responsabile produzione dell’azienda; e la CSP Italy di Agropoli che, grazie all’estro dei fondatori Stefano Cammarano e Paolo Malandrino, ha ideato Imhotep, la prima mascherina 100% in bio-silicone, riutilizzabile e con filtri intercambiabili, realizzata in stampa 3D.
«Anche se il peggio è passato, è giusto continuare ad essere attenti e contenere il più possibile il rischio da contagio Covid-19. Per farlo abbiamo solo un’arma a nostra disposizione: le mascherine. Certo, non rappresentano uno scudo ma, al di là dei comportamenti individuali, garantiscono una protezione dal virus. Infatti, tanto maggiore è l’uso che ne facciamo, tanto minore è la probabilità di ammalarsi. È proprio da questo principio che nasce la nostra raccolta fondi, istituita durante i mesi di lockdown, a cui fortunatamente hanno partecipato in tanti dimostrando grande generosità che permetterà la consegna di mascherine alla Croce Rossa Italiana, alla Caritas e ad alcune parrocchie salernitane». Dichiara Giovanni D’Avenia, Presidente Onorario Centro Studi Super Sud.
E’ stato completato nelle palazzine dell’ex Cirio a Mondragone l’esame dei tamponi effettuati dopo i 15 giorni di incubazione del virus. Sono stati effettuati altri 450 tamponi e isolati i residui 17 casi positivi per i quali è in corso il trasferimento nelle strutture sanitarie Covid. Il focolaio è al momento spento. Si rende così possibile alla mezzanotte di domani eliminare la zona rossa. Come da ordinanza, resta l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto per gli abitanti di Mondragone. “Sugli ingressi in Italia – dichiara il Presidente Vincenzo De Luca – occorrono controlli rigorosi. Si è per esempio verificato l’arrivo con un volo diretto New York – Roma, di un cittadino campano risultato positivo solo dopo i controlli cui è stato sottoposto arrivato a destinazione, dopo aver viaggiato anche in pullman e in treno. Si segnalano inoltre casi di arrivi di cittadini dell’est, tra cui braccianti e badanti, in assoluta promiscuità a bordo di pullman, senza nessun controllo efficace. In relazione a qualche altro caso di positività registrato, è bene ricordare ai medici di famiglia di non sottovalutare situazioni in cui il paziente presenta sintomi e di sottoporlo al tampone. Si rilevano comportamenti che segnalano un pericoloso rilassamento generale. In queste condizioni il rischio è che non arriveremo neanche a settembre, quando potremo essere costretti ad affrontare l’anno scolastico in condizioni gravissime”.
Il Coronavirus torna a far paura anche a Salerno città. Sono due le persone risultate positive al Covid nella giornata di ieri: si tratta di un medico del poliambulatorio Asl di Pastena e di suo marito, un noto avvocato salernitano. Entrambi sono attualmente ricoverati al centro Covid di Scafati. Intanto, l’Asl rende noto di aver provveduto a ricostruire la catena dei contatti stretti, familiari e colleghi di lavoro, sottoponendoli a tampone, sono risultati tutti negativi. La coppia è paucosintomatica ed è in buone condizioni di salute. I locali del Poliambulatorio sono stati igienizzati e sanificati, e le attività sono già riprese. Si tratta del secondo medico risultato positivo al Covid nel giro di pochi giorni a Salerno. Nei giorni scorsi, infatti, era risultata contagiata anche una dottoressa in servizio al 118 di via Vernieri, rientrata da un periodo di malattia. Anche in quel caso era stato attivato il protocollo e tutte le persone entrate in contatto con la donna erano state sottoposte a tamponi che hanno dato esito negativo.
“Questa mattina ho avuto un colloquio con il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese in relazione alla zona rossa istituita negli ex palazzi Cirio di Mondragone. Ho chiesto l’invio urgente di un centinaio di uomini delle forze dell’ordine per garantire il controllo rigoroso del territorio. Il Ministro ha annunciato l’arrivo di un contingente dell’Esercito”. Lo ha dichiarato il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca in merito alla zona rossa di Mondragone. Ad oggi, sono 49 i casi di positività al coronavirus nel focolaio nato nel complesso residenziale noto come Palazzi ex Cirio, a Mondragone, nel casertano dove il sindaco ha istituito una mini zona rossa dal 22 giugno. Qualcuno tra i positivi, però, non si riesce più a rintracciare; molti inquilini, specie tra gli stranieri, non risultano censiti, e si ipotizza che abbiano fatto perdere le proprie tracce. Il Viminale ha annunciato l’arrivo di un contingente dell’esercito.
“Ho assistito personalmente ad un inaccettabile atto di insubordinazione di oltre 50 cittadini, stranieri e non, i quali uscendo dalle rispettive abitazioni e violando di fatto il cordone sanitario, hanno creato paura nella cittadinanza, che ha dovuto assistere all’impotenza delle poche forze dell’ordine presenti. Al prefetto chiedo di adottare ogni misura al fine di ripristinare la legalità”, ha dichiarato il sindaco di Mondragone, Virgilio Pacifico.
Alla luce delle nuove linee guida regionali, l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Adamo Coppola è arrivata a delineare quelle che saranno le modalità di fruizione delle spiagge libere. La programmazione è andata avanti fino agli ultimi giorni, ipotizzando una serie di soluzioni, ma solo le ultime disposizioni regionali, hanno chiarito quale potesse essere, effettivamente, la direzione più idonea da seguire, in virtù dell’emergenza Covid-19.
«Sulla base delle linee guida della Regione e sul lavoro fatto, di incremento dei posti disponibili sugli arenili, oltre alle verifiche compiute sui flussi dei bagnanti in entrata e in uscita – afferma il sindaco Adamo Coppola – siamo giunti a prendere le decisioni relativamente alla gestione degli arenili di pubblica fruibilità, in alcuni casi diverse da quelle pensate nel recente passato. In primo luogo, non sarà necessaria la prenotazione per accedere in spiaggia, ma conserveremo la nostra app, che presenteremo a giorni. Questa sarà un utile strumento per informare in merito i turisti e non solo in merito alla vivibilità del nostro litorale. Ad esempio, sarà in grado, in tempo reale, di fornire il numero delle persone presenti su una determinata spiaggia; dare notizie su come raggiungere gli arenili e tante altre info utili». La regola che bisognerà tenere ben presente è evitare gli assembramenti. Per controllare che questo avvenga, verranno monitorate le presenze sui diversi arenili e nei fine settimana, ci saranno i vigili urbani a presidiare le spiagge. «Una novità – evidenzia il primo cittadino – i “baywatch” in divisa che daranno maggiore sicurezza ai bagnanti». C’è infine il capitolo disabili con le “Spiagge solidali”: «quest’anno saranno due le spiagge a loro dedicate, attrezzate e accessibili, presenti una presso il lido “Il Raggio verde”; l’altra presso il bacino del lido Azzurro. Sia privati che associazioni potranno accedervi in assoluta tranquillità e godere dei servizi offerti, in maniera gratuita».
Dopo quindi una fase di incertezza, legata all’attesa delle disposizioni di enti sovracomunali, non resta che godersi l’estate 2020. «Auguro a tutti voi – conclude il sindaco – di trascorrere una splendida estate ad Agropoli».
Tali modalità di fruizione sono state illustrate questa mattina nel corso di una conferenza stampa congiunta con i sindaci dei Comuni di Castellabate e Pollica, Costabile Spinelli e Stefano Pisani.
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok