“Volevo essere Lady Oscar” è un viaggio intenso e coinvolgente nel mondo femminile (e non solo), che cattura lo spettatore fin dall’inizio. Già dalla prima scena, in cui la protagonista si trova a dover rinunciare ai suoi amati biscotti, si comprende il tono della narrazione: un misto di ironia e critica sociale. Ad impedirle di cedere alla tentazione c’è il Diet Piggy, un maialino dietologo che grugnisce ogni volta che lei si avvicina al cibo, ricordandole che non può concedersi neanche un piccolo sgarro.
Non può, perché la società impone standard impossibili: una donna deve essere sempre impeccabile, in forma perfetta, con capelli ed unghie curate. Altrimenti rischia di essere messa da parte, esclusa da un sistema che esige la perfezione.
Il testo brilla per intelligenza e originalità, grazie alla bravura di Gigliola De Feo e di Ersilia Saffiotti, l’amica bionda capace di dialogare persino con i vulcani. Questo pensiero rimanda a Matilde Serao, con la sua capacità di dare voce all’anima della città e delle sue donne, ma anche al Vesuvio. La colonna sonora, curata dalla voce e dalla musica di Savio Arato, accompagna con grande armonia il racconto, amplificandone l’impatto emotivo.
L’ironia permea tutta la rappresentazione, regalando momenti di autentica ilarità. Ma la leggerezza si dissolve man mano, lasciando spazio ad una riflessione più profonda. Quando la protagonista legge il decalogo delle privazioni imposte alle donne, il sorriso si fa pensieroso. La libertà femminile resta ancora un traguardo lontano. E spesso, le prime nemiche delle donne sono proprio le donne stesse. Un’autocritica pungente che rende ancora più incisivo il messaggio dello spettacolo. Perché mentre gli uomini sanno allearsi, le donne fanno più fatica a creare una rete di sostegno reciproco.
Uno dei momenti più riusciti è la parodia di Beatrice, la donna angelicata della tradizione dantesca. Una satira esilarante in un dialetto toscano a dir poco brillante che mette in luce come, nell’arte e nella cultura, la figura femminile sia stata a lungo imprigionata in ruoli soffocanti ed irrealistici.
Profondamente toccante è anche il passaggio in cui Gigliola De Feo sottolinea, citando Nanni Moretti, che “le parole sono importanti”. La speranza è che termini come “Avvocata”, “Ministra” o “Notaia” diventino presto di uso comune, senza più sembrare forzati. E che i diritti non debbano più essere difesi con battaglie continue, ma siano finalmente riconosciuti come acquisiti.
Il ritmo dello spettacolo “Volevo essere Lady Oscar” è serrato ed incalzante, ma sa rallentare nei momenti più drammatici, rendendoli ancora più incisivi. La bravura della protagonista sta nel mantenere un perfetto equilibrio tra realtà e finzione, trasportando il pubblico in un universo teatrale che emoziona e lascia il segno.
Gigliola De Feo si è diplomata nel 2001 all’Accademia ‘Professione Cinema’ di Roma, sotto la direzione artistica di Giulio Scarpati e fino al 2008 é stata sua assistente didattica per l’insegnamento della materia ‘Lavoro sul personaggio: recitazione in presenza di macchina da presa’ presso la scuola ‘Percorsi d’Attore’ (Roma).
Formatasi secondo il metodo Jacques Lecoq, si è dedicata inoltre alla didattica d’improvvisazione ed alle tecniche del “gioco” teatrale, insegnando anche come esperta esterna di Teatro in scuole pubbliche di vario ordine e grado. Interprete di cinema (“Cosí x caso”, “The warrior of light”), teatro (“Piccoli crimini”, “Simone che credeva nelle donne”, “Due miti come noi – la vera storia di Penny e Dido”, “06/05/38”) e TV (“Chiambretti c’è”, “Un posto al sole”, “7 vite”) ha vinto il premio della critica al 56 Festival internazionale del Cinema di Salerno come attrice protagonista del film Dogma#95 “Cosí x caso” (regia C. Ceriello) ed il Festival dello Spettacolo di Sorrento come attrice protagonista della commedia teatrale “Piccoli crimini”, per la regia di Luca Pizzurro. Attualmente dirige la Scuola di Recitazione Cinematografica e Teatrale “La falegnameria dell’attore” a Napoli.
Il teatro Sancarluccio, con la sua atmosfera intima ed accogliente, è stata la cornice perfetta per questo spettacolo. La regia tecnica di Gianmarco De Stefano e la scenografia sobria mettono in risalto la potenza della parola e l’intensità delle emozioni.
“Volevo essere Lady Oscar” è uno spettacolo che non lascia indifferenti. È un invito a riflettere, a discutere ed a lottare per un mondo più giusto ed equo. Un mondo dove le donne possano essere libere di essere se stesse, senza dover rinunciare ai propri sogni ed alle proprie aspirazioni.
Un mix di emozioni, colpi di scena e risate con “Sole all’improvviso”, una commedia brillante e contemporanea scritta, diretta e interpretata da Sasà Palumbo, rinomato attore della compagnia teatrale ACIS il Sipario di Napoli. L’opera racconta con leggerezza e profondità una vicenda ricca di sorprese e situazioni esilaranti. Inoltre è carica di riflessioni sul valore della famiglia, sull’identità e sulle responsabilità che spesso ci si ritrova ad affrontare inaspettatamente.
Ultime repliche ed un evento speciale all’insegna della solidarietà. “Sole all’improvviso” sarà in scena il 2 e 3 novembre al Teatro Arbostella di Salerno. L’ultima rappresentazione, il 5 novembre, si terrà al Cinema Teatro Italia di Eboli, in un evento speciale dedicato alla raccolta fondi a favore dell’associazione Noi genitori di tutti, che opera nella Terra dei Fuochi sotto la guida di Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano. Questa iniziativa rappresenta un’occasione preziosa per coniugare l’arte teatrale con la solidarietà, sensibilizzando il pubblico su problematiche sociali urgenti e contribuendo concretamente ad una causa importante. In tal modo il teatro diventa un ponte tra cultura ed impegno sociale. Gli spettatori partecipano non solo ad una serata di intrattenimento, ma ad una riflessione collettiva sui valori umani e sulla necessità di sostenere chi lotta per il bene comune. Un’occasione unica per ridere, emozionarsi e fare la differenza.
La trama di “Sole all’improvviso” si snoda intorno alla vita di Antonio e della sua compagna francese, una coppia consolidata, la cui quotidianità è improvvisamente travolta dall’arrivo di Sole, una ragazza minorenne che sostiene di essere figlia di Antonio, nata da una relazione occasionale di oltre dieci anni prima. L’inatteso arrivo di Sole nella vita di Antonio lo obbliga a fare i conti con una figlia di cui ignorava l’esistenza e che ora chiede di essere riconosciuta, offrendo in cambio parte di una cospicua eredità di 2 milioni di euro. Ma le reali intenzioni della ragazza sollevano dubbi: la sua fretta di ottenere i soldi cela forse un altro scopo? Tra equivoci, rivelazioni e dialoghi sagaci, la commedia esplora i legami affettivi e gli interrogativi etici, trasportando il pubblico in un crescendo di emozioni.
Accanto a Sasà Palumbo, sul palco ci sono talenti come Vincenzo Cuomo, Elisabetta Fulgione, Gianni Palumbo, Sara Palumbo, Lucia Giugliano ed Alberto Pagliarulo. La regia è impreziosita dall’esperienza di Maurizio Perillo, con Rosa Cece al trucco, Raffaele Guadagno alle luci e Massimo Malavolta alle scenografie, che completano la cornice di questa coinvolgente commedia. La sintonia tra gli attori e la cura della produzione danno vita ad una performance che si distingue non solo per il ritmo incalzante, ma anche per la capacità di affrontare tematiche attuali con leggerezza ed intelligenza.
“Trattamento e Protezione dei Dati Personali in Ambito Sanitario”. Se ne discute in un interessante convegno venerdì 5 aprile, a partire dalle ore 9.00, presso l’Aula Magna Cestev Napoli, del Centro di Servizio di Ateneo ‘Scienze e Tecnologie per la vita’ (via Tommaso De Amicis, 95). Garantire il corretto utilizzo dei dati personali nel contesto di Sperimentazioni Cliniche, che sono alla base della ricerca clinica scientifica, è una tematica sempre in linea con l’attualità, in considerazione inoltre, del crescente sviluppo tecnologico e della costante innovazione. In questa ottica, e per fornire le corrette indicazioni in materia, il Comitato Etico Campania 3, uno degli Organismi preposti appunto alla salvaguardia dei diritti dei pazienti ed alla valutazione dei progetti scientifici presieduto dal Professor Sabino De Placido, promuove l’evento formativo, con il coordinamento scientifico di Laura Casella e Lorenzo Chieffi.
La sessione di studio sarà un’opportunità di confronto tra esperti del settore, ed esaminerà con relativi approfondimenti, le più recenti innovazioni in materia di dati personali che se usati in modo appropriato, possono garantire un notevole contributo alla conoscenza ed al progresso nella lotta contro molte malattie, offrendo la possibilità di contrastarle, con trattamenti e farmaci all’avanguardia, in grado di migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Il forum di discussione, al quale partecipano Professionisti, Ricercatori, Scienziati del mondo Universitario e del settore di Ricerca Sanitaria, il Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia, Direttori Generali di Aziende Ospedaliere e Territoriali, sarà arricchito inoltre, da autorevoli e prestigiose Letture Magistrali.
Palapartenope e Compagnia d’Oriente presentano, su licenza di Theatrical Rights Worldwide la versione italiana del musical “FLASHDANCE”. Uno spettacolo straordinario in programma per sabato 20 gennaio alle ore 21.00 e domenica 21 gennaio alle ore 17.00 al Teatro Palapartenope di Napoli per la regia ed adattamento di FABIO BUSIELLO. La Compagnia d’Oriente produce musical nazionali ed internazionali dal vivo di grandissimo successo dal 2003. Coreografie ricercate ed acrobatiche, vocalità intriganti e cast d’eccezione ne costituiscono i punti di forza.
Ben 26 performer con coreografie di ENZO PAOLO TURCHI, assistente STEFANIA IANNOTTA, e la partecipazione straordinaria di CARMEN RUSSO, una band dal vivo diretta dal Maestro ANDREA PALAZZO renderanno davvero straordinaria la visione di questo show. Nel cast gli attori ALEX BELLI nel ruolo di Nick e TERESA DEL VECCHIO nel ruolo di Hanna. Direzione di produzione affidata a MICHELE BORRELLI, direzione musicale GENNARO VITALE, direttore d’orchestra PAOLO TERMINI, aiuto regia WALTER LIPPA.
Un allestimento teatrale inedito tratto dalla memorabile pellicola del 1983 dal titolo omonimo. Flashdance, un vero punto di riferimento della cinematografia anni Ottanta, è entrato nella memoria collettiva mondiale. In scena la storia di Alex Owens, una ragazza che insegue il sogno della sua vita, entrare nella prestigiosa Accademia di Danza di Pittsburgh riscattandosi così da un passato difficile. Le sue giornate si dividono tra il lavoro come operaia saldatrice di giorno e come ballerina in un locale notturno, mostrandosi a tutti come una giovane donna indipendente e forte che combatte e lavora in un mondo di uomini. Alex scoprirà anche l’amore ed imparerà che per sognare in grande si deve credere in sé stessi e non avere paura delle sfide. “What a feeling”, “Maniac”, “Manhunt”, “Gloria” e “I Love Rock and Roll” sono solo alcune delle hit intramontabili della colonna sonora che guideranno lo spettatore in un susseguirsi di coreografie coinvolgenti, commozione e sentimenti: emozione pura!
Abbiamo incontrato il regista Fabio Busiello: “Flashdance è stato, per me, una grande sfida. Abbiamo messo in scena uno spettacolo pieno di numeri danzati e cantati, musica meravigliosa e luci sorprendenti, ma, soprattutto, l’adattamento di una gran bella storia. Flashdance è la storia di un sogno, quello che può cambiare la vita, ma per il quale si ha paura di non essere all’altezza. Flashdance racconta di grandi amori, di passioni, di perdono. È un invito ad essere coraggiosi. Flashdance è davvero una storia universale, che si addentra nei rapporti interpersonali, nell’arduo percorso individuale di realizzazione e persino nelle dinamiche sociali. Il nostro musical, insieme alla nostalgia di un tempo che fu, riserverà un intrattenimento adrenalinico ed energetico, sarà uno spettacolo frizzante, a tratti davvero esaltante, ma, allo stesso tempo, offrirà degli spunti di riflessione”.
Varata lo scorso 26 luglio, MSC Seashore ha richiesto un investimento pari a circa 1 miliardo di euro che ha generato, solo in fase di costruzione, una ricaduta sull’economia italiana superiore a 4 miliardi, senza considerare il significativo impatto turistico-economico derivante dall’operatività della nave nei territori visitati dai suoi ospiti e dagli equipaggi
MSC Seashore, è la 19esima nave entrata a far parte della flotta di MSC Crociere e presenta una tecnologia all’avanguardia sul fronte ambientale
Dalla ripartenza delle nostre crociere, primi al mondo ad agosto del 2020, MSC Crociere ha trasportato decine di migliaia di crocieristi italiani in maniera sicura, grazie al “Protocollo di salute e sicurezza” messo a punto dalla nostra Compagnia e, ad agosto, ospiterà a bordo delle proprie navi circa 000 italiani a settimana
Leonardo Massa, Managing Director di MSC Crociere, ha dichiarato: “Da quando siamo ripartiti nell’agosto del 2020, Napoli è sempre stata una delle città su cui abbiamo puntato di più e continueremo a farlo anche nei prossimi anni. Nel 2020 MSC Grandiosa, la nostra prima nave a tornare operativa, ha infatti effettuato ben 13 toccate nel porto partenopeo nonostante tutte le difficoltà legate alla ripartenza di un settore fermo da mesi. Quest’anno contiamo di arrivare a 39 scali totali, di cui 12 saranno della nostra nuova ammiraglia MSC Seashore, nave tra le più avanzate al mondo sotto il profilo tecnologico e ambientale. Nel 2022 aumenteremo ancora la nostra presenza arrivando a 76 scali complessivi”
Napoli, 9 agosto 2021 – Arriva oggi a Napoli MSC Seashore, la nuova ammiraglia di MSC Crociere consegnata lo scorso 26 luglio presso gli stabilimenti Fincantieri di Monfalcone e diventata la più grande nave mai costruita in Italia.
La nave ha accolto oggi i suoi ospiti che potranno vivere l’esperienza di una crociera di 7 giorni e 8 notti nel Mediterraneo occidentale, con un itinerario che prevede tappe nei porti italiani di Genova e Messina, oltre agli scali di La Valletta (Malta), Barcellona e Marsiglia.
MSC Seashore sarà dunque protagonista della stagione estiva di MSC Crociere, facendo tappa a Napoli ogni lunedì con 12 scali complessivi. I circa 1.000 passeggeri imbarcati oggi in città potranno inoltre partecipare alle numerose escursioni “protette” previste nell’ambito dell’innovativo “Protocollo di sicurezza e salute” di MSC. In particolare, gli ospiti avranno l’occasione di passeggiare per la città e il suo splendido lungomare, visitando le vie e i principali monumenti come Spaccanapoli, Piazza del Plebiscito e il Palazzo Reale, la Cappella San Severo e il Cristo Velato. Per gli amanti della storia e dell’archeologia sono inoltre previste escursioni presso gli storici siti di Pompei e del Vesuvio, dove si potrà ammirare lo spettacolare panorama della città da una posizione privilegiata. Per chi preferisce il mare e la costa, l’offerta di MSC Crociere prevede tour presso due iconiche mete conosciute e apprezzate in tutto il mondo: Sorrento e Capri.
“Da quando siamo ripartiti nell’agosto del 2020, Napoli è sempre stata una delle città su cui abbiamo puntato di più e continueremo a farlo anche nei prossimi anni. Nel 2020 MSC Grandiosa, la nostra prima nave a tornare operativa, ha infatti effettuato ben 13 toccate nel porto partenopeo nonostante tutte le difficoltà legate alla ripartenza di un settore fermo da mesi. Quest’anno contiamo di arrivare a 39 scali totali, di cui 12 saranno della nostra nuova ammiraglia MSC Seashore, nave tra le più avanzate al mondo sotto il profilo tecnologico e ambientale. Nel 2022 aumenteremo ancora la nostra presenza arrivando a 76 scali complessivi”, ha sottolineato Leonardo Massa, Managing Director di MSC Crociere.
“Si tratta di numeri importanti che indicano una progettualità, un piano per il futuro in una città che ha incredibili opportunità di crescita e che ha molto da offrire ai passeggeri di tutto il mondo. Grazie al nostro protocollo di salute e sicurezza – che ci ha consentito finora di trasportare oltre 100.000 passeggeri italiani dall’inizio del 2021 – i nostri ospiti possono scegliere tra numerose possibilità di escursioni per scoprire un territorio magnifico con evidenti positive ricadute sul territorio sul fronte economico e occupazionale”, ha concluso Massa.
MSC Seashore, è la 19esima nave entrata a far parte della flotta di MSC Crociere e la prima della Classe Seaside EVO. Per la sua realizzazione sono servite oltre 12 milioni di ore/uomo di lavoro e 4.300 maestranze che hanno generato una ricaduta sull’economia italiana di quasi 5 miliardi di euro necessari per la costruzione della nave (senza contare l’importante volano turistico-economico attivato dalla nave nel corso della sua vita).
L’offerta estiva di MSC Crociere prevede un totale di 6 navi schierate nel Mediterraneo. Oltre a MSC Seashore, in Mediterraneo Occidentale troviamo infatti MSC Seaside e la nuova ammiraglia della compagnia MSC Grandiosa. In Mediterraneo Orientale sono impiegate invece MSC Orchestra, MSC Splendida e MSC Magnifica, con una serie di itinerari in partenza da Trieste, Monfalcone e Bari, e scali al Pireo (Atene) e in alcune delle più belle isole greche, Kotor (Montenegro), Dubrovnik e Spalato (Croazia).
Su tutte le navi MSC Crociere è applicato il rigoroso «Protocollo di salute e sicurezza», messo a punto dalla Compagnia in collaborazione con le autorità italiane e validato dal Comitato Tecnico Scientifico, che ha permesso di ospitare, da agosto 2020 ad oggi, numerosi passeggeri in piena sicurezza. Il Protocollo prevede che tutti gli ospiti, per poter accedere alla nave, debbano rispondere ad almeno uno dei seguenti requisiti:
essersi sottoposti ad un test molecolare o tampone antigenico entro 48 ore dalla partenza della nave
aver completato il ciclo vaccinale contro il Covid, almeno 14 giorni prima della partenza della crociera
essere guariti dal Covid 19 negli ultimi 6 mesi
Per salire a bordo, inoltre, tutti i passeggeri devono sottoporsi a screening medico-sanitario approfondito e ad un secondo tampone a inizio crociera. Un terzo tampone sarà effettuato a metà crociera e, in situazioni particolari, un quarto tampone a fine crociera.
Le altre misure previste dal Protocollo sono le seguenti:
obbligo di mascherina sia a bordo sia a terra durante le escursioni; monitoraggio continuo della salute durante tutta la crociera e misurazione della temperatura più volte al giorno; maggior distanziamento fisico a bordo grazie ad una capienza ridotta della nave; nuove modalità di accesso ai ristoranti e buffet ridisegnato (senza self-service); copertura assicurativa che rimborsa il costo della crociera in caso di contagio prima, durante e fino a 14 giorni dopo la stessa
per tutti i membri dell’equipaggio: 3 tamponi e periodo di quarantena di 14 giorni prima di prendere servizio (test iniziale nel paese di origine prima della partenza; un secondo test all’arrivo al terminal, prima di salire a bordo; un terzo test al termine del periodo di isolamento di 14 giorni trascorso a bordo in un’area separata della nave); poi un tampone alla settimana durante il periodo di bordo; obbligo di mascherina a bordo e divieto di scendere a terra durante le soste nei porti
in caso di individuazione di un caso sospetto, viene subito attivato un piano di emergenza in stretta collaborazione con le autorità sanitarie locali. Il caso sospetto e i contatti “stretti” vengono tutti testati, sottoposti a misura di isolamento preventivo in un’area riservata della nave. Vengono quindi sbarcati in modalità protetta, seguendo le normative locali e nazionali, e portati in strutture sanitarie convenzionate a carico della Compagnia
sistema innovativo di “contact tracing” a bordo che identifica i contatti “stretti” dei passeggeri sospetti positivi. Il sofisticato sistema di tracciamento, sviluppato da MSC Crociere, utilizza una tecnologia innovativa che consente di monitorare per l’intera durata della crociera, grazie ad un braccialetto “smart”, gli spostamenti di tutti passeggeri, identificando immediatamente le situazioni in cui un crocierista è stato a contatto con altri passeggeri o con il personale di bordo, per un periodo di 10 minuti cumulati, a una distanza inferiore a 1 metro
servizio sanitario di bordo ulteriormente potenziato: strutture e servizi medici dotati di personale altamente qualificato e professionalmente preparato, attrezzature necessarie per testare, valutare e trattare i pazienti sospetti di COVID-19 e disponibilità di cure gratuite presso il Centro medico di bordo per qualsiasi ospite con sintomi. Sono inoltre disponibili cabine di isolamento dedicate per consentire un efficace isolamento di eventuali casi sospetti e contatti ravvicinati
escursioni “protette” organizzate da MSC Crociere esclusivamente per i propri crocieristi: gli ospiti possono scendere a terra solo nell’ambito di tali escursioni che garantiscono una “bolla sociale” in grado di mantenere gli stessi elevati standard di salute e sicurezza sperimentati a bordo. I mezzi di trasferimento (pullman, aliscafi ecc.) vengono igienizzati prima di ogni escursione e all’interno di essi è assicurato uno spazio adeguato. Anche le guide turistiche e gli autisti sono sottoposti a controlli sanitari, compresi i test, e indossano adeguati DPI
sanificazione e igienizzazione pluri-giornaliera di tutte le superfici con prodotti chimico-disinfettanti di tipo ospedaliero
attività di saturazione e aerosolizzazione degli ambienti, condotta da società specializzate, con l’utilizzo di perossido di idrogeno (che viene utilizzata nelle sale operatorie). Aria condizionata senza ricircolo, che prevede l’utilizzo di filtri con tecnologia UV-C in grado di uccidere il 99,97% dei microbi
spazi e aree comuni a bordo vengono costantemente igienizzate. Per esempio, ogni ascensore viene sanificato in media 48 volte al giorno
Tecnologia all’avanguardia e certificazioni di MSC Seashore
MSC è da sempre impegnata a costruire alcune delle navi da crociera più innovative al mondo e questa innovazione si applica anche alle prestazioni ambientali. Con l’obiettivo di lungo periodo di raggiungere l’operatività delle navi a impatto zero entro il 2050, ogni nuova nave da crociera MSC rappresenta un ulteriore passo lungo questo percorso, insieme ad altri investimenti utili ad accelerare lo sviluppo delle tecnologie ambientali di prossima generazione. MSC Seashore non fa eccezione e dispone tecnologie e impianti di ultima generazione in grado di ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente. Ciò comprende sistemi ibridi di lavaggio dei gas di scarico (EGCS) e sistemi selettivi di riduzione catalitica (SCR) all’avanguardia, ottenendo una riduzione del 98% delle emissioni di ossido di zolfo (SOx) e riducendo le emissioni di ossido di azoto (NOx) del 90%. Il sistema di trattamento delle acque reflue è stato progettato in linea con la risoluzione MEPC 227(64) dell’Organizzazione Marittima Internazionale e raggiunge standard di purificazione più elevati rispetto alla maggior parte degli impianti di trattamento delle acque reflue presenti a terra.
MSC Seashore ha inoltre ricevuto due certificazioni aggiuntive dalla società di classificazione RINA. La prima è la certificazione “Sustainable Ship” poiché la nave presenta alcune delle tecnologie ambientali più avanzate attualmente disponibili. Questa certificazione viene assegnata alle navi che dimostrano di soddisfare i requisiti relativi alla sostenibilità, e riflette gli obiettivi strategici di sostenibilità adottati dalle Nazioni Unite.
La seconda è la certificazione “Biosafe Ship” per la riduzione del rischio di contagio, realizzata anche a bordo di MSC Grandiosa, basata su obiettivi e volontaria che certifica che la nave è dotata di sistemi, componenti e procedure operative in grado di ridurre il rischio di contagio per i passeggeri e l’equipaggio.
MSC Seashore, La nave
MSC Seashore è la prima nave Seaside EVO, un’evoluzione della rivoluzionaria classe Seaside e va ad aggiungersi alle navi gemelle MSC Seaside e MSC Seaview, entrate in servizio rispettivamente nel 2017 e nel 2018. Questa classe di navi è nota per le sue caratteristiche di design innovative e glamour ed è stata concepita con l’obiettivo di avvicinare gli ospiti al mare. MSC Seashore offre una serie di funzionalità, luoghi ed esperienze completamente nuovi per gli ospiti, poiché il 65% delle aree pubbliche è stato reinventato per migliorare ulteriormente l’esperienza degli ospiti a bordo. La nave offre 13.000 mq di spazi esterni, con un’ampia scelta di lounge bar e ristoranti all’aperto, piscine e aree per rilassarsi e prendere il sole, nonché diversi punti panoramici per ammirare suggestive viste sul mare.
Sulla nave è inoltre presente una scultura unica, la “Danza del Mare”, un’opera d’arte realizzata da Venini, uno dei maestri vetrai più stimati al mondo con una storia ultracentenaria. La scultura è stata creata appositamente per MSC Foundation, a testimonianza degli sforzi profusi nella protezione del mare.
La MSC Foundation, fondazione senza scopo di lucro, si impegna nella conservazione marina, umanitaria e di sviluppo sostenibile per il Gruppo MSC in tutto il mondo, avvalendosi della portata globale di MSC e della conoscenza unica del mare per proteggere e nutrire il nostro pianeta blu, i suoi popoli e il nostro patrimonio culturale condiviso.
MSC Seashore inizierà la stagione inaugurale nel Mediterraneo offrendo il classico itinerario delle “Sei Perle” che tocca Genova, Napoli, Messina, Valletta, Malta, Barcellona e Marsiglia.
Al termine di questa stagione estiva, il 31 ottobre la nave partirà da Genova per una crociera di 18 notti verso il Nord America. Dal 20 novembre la nave offrirà quindi crociere di 7 notti nei Caraibi in partenza da Miami alla scoperta di San Juan (Porto Rico), Charlotte Amalie (Saint Thomas), Puerto Plata (Repubblica Dominicana) e poi Ocean Cay MSC Marine Reserve, la nuova ed esclusiva isola privata di MSC Crociere nelle Bahamas.
La Fedas Italia (Federazione Aziende Spettacolo), ieri, 21 maggio 2021, alle 19,30, è scesa in piazza a Napoli, per una manifestazione di sensibilizzazione delle aziende dello spettacolo. Palloncini bianchi e luci rosse hanno fatto da cornice all’evento che ha visto posizionare nella piazza partenopea anche decine di “Bauli”. Quegli stessi bauli che i tecnici audio/luci, utilizzano per l’allestimento di palcoscenici e piazza per gli eventi.
“La manifestazione di ieri – spiega il presidente nazionale, il salernitano, Raffaele Vitale – è stato un modo per uscire ancora una volta, da questo stato d’invisibilità. E’ da un anno che con la nostra Federazione stiamo cercando di far capire allo Stato chi realmente sono le aziende che operano nel mondo dello spettacolo, in particolare i service audio e luci e tutti coloro che stanno dietro le quinte. Operatori e imprenditori, che sono stati duramente colpiti da queste chiusure, impossibilitati a svolgere la propria professione e senza ricevere un sostegno strutturale e continuativo. La manifestazione di ieri, è stata fortemente voluta, da noi della Fedas Italia, per dare una continuità, dopo le due manifestazioni che abbiamo fatto a Bari e a Palermo, nei giorni scorsi, alle richieste che stiamo facendo al Governo. Ovvero farci uscire da questo stato di invisibilità e darci certezze, vista anche l’imminente riapertura di tutte le attività, che non ci ritroveremo nuovamente ad agosto con una nuova chiusura, perché questo vorrà dire per molti di noi la fine delle nostre attività”.
La Fedas (Federazione Aziende Spettacolo), domani, 23 febbraio 2021, scenderà in piazza a Napoli, davanti al Teatro Mercadante alle ore 15, aderendo alla mobilitazione nazionale nei territori #unannosenzaeventi.
“Abbiamo deciso di aderire a questa mobilitazione nazionale, – spiega il presidente nazionale Raffaele Vitale – perché come imprenditori che operano nel servizio audio luci per eventi e spettacolo, ci sentiamo completamente abbandonati e dimenticati dallo Stato. Quando si parla ci cinema e teatro, si parla di attori e registi e nessuno mai fa riferimento alla nostra categoria, quella dei service per intenderci, che è fondamentale in questo settore. Siamo scomparsi completamente. Adesso basta! Adesso è giunto il momento di far sentire la nostra voce e di ricevere risposte certe. Siamo imprenditori e vogliamo essere trattati come tali”
La Federazione, nata a Salerno durante il primo lockdown, per volontà di Raffaele Vitale (Salerno), Raffaele Sguazzo (Salerno), Enrico Landi (Mercato San Severino), Francesco Loria (Santa Maria Capua Vetere), Antonio Mirone (Sorrento), Domenico Miele (Nola), oggi conta sedi non solo in Campania ma anche in Sicilia, Puglia e Abruzzo. Fanno parte della Fedas tutti gli imprenditori che operano nel servizio audio luci per eventi e spettacoli.
La Campania ancora sotto l’attacco, spietato, degli ecocriminali. Con 5.549 reati accertati di illegalità ambientale nel 2019 segna un’impennata senza precedenti con + 44% rispetto lo scorso anno. Aumentano anche le persone denunciate ben 4.231.Sono 24 le persone arrestate, cui si aggiungono 1.777 sequestri. In questi anni a spartirsi la torta, insieme ad imprenditori, funzionari e amministratori pubblici collusi, sono stati 90 clan attivi in tutte le filiere analizzate da Legambiente: dal ciclo del cemento a quello dei rifiuti, dai traffici di animali fino allo sfruttamento delle energie rinnovabili e alla distorsione dell’economia circolare. Nonostante la reazione dello Stato, i ladri di futuro continuano infatti ad accumulare profitti e patrimoni illeciti, spesso difficili persino da individuare. E la Campania si conferma la terra dell’ecomafia.Il verdetto senza appello arriva dal rapporto “Ecomafia 2020. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia”, realizzato da Legambiente.
Per il 26esimo anno consecutivo, la Campania è maglia nera nell’illegalità ambientale, nel ciclo dei rifiuti e del cemento. Napoli si conferma prima provincia d’Italia per numero di reati ambientali (2.207), seguita da Salerno, che scala ben sei posizioni rispetto al 2018, con 1.161 reati, più del doppio rispetto al 2018. Sesta la provincia di Avellino con 885 reati e quindicesima Caserta con 574 reati ambientali. Considerando l’arco temporale dal 1997 al 2019 i reati ambientali accertati in Campania sfiorano quota centomila e precisamente 99.341, con 81.694persone denunciate o arrestate e 27.928sequestri effettuati.
La Campania registra il numero più alto di reati in applicazione della legge 68 del 2015 sugli ecoreati, ben 158, con 181 persone denunciate e 4 arrestate,insieme al sequestro di 98 beni per un valore complessivo di 32,7 milioni di euro.La legge 68/2015- commenta Legambiente– viene applicata su tutto il territorio nazionale, andando a colpire prevalentemente il modus operandi delle imprese criminali, molte delle quali operano nelle regioni piu industrializzate. Inutile aggiungere che e sempre stato quest’ultimo l’obiettivo principe della legge, cioe costringere tutte le imprese a operare legalmente contrastando, dunque, ogni forma di concorrenza sleale costruita sull’altare del dumping ambientale.
«I numeri e le storie raccolte nel rapporto – dichiara Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania– dimostrano inequivocabilmente come il crimine ambientale sia essenzialmente un crimine d’impresa. Se le mafie continuano a essere una minaccia per l’ambiente e gli ecosistemi, una parte rilevante la giocano, come sempre, imprese, imprenditori e professionisti spregiudicati e senza scrupoli e pubblici dipendenti infedeli avvinti dalla corruzione . Le risorse ambientali sono, per queste ragioni, ad alto rischio di predazione ecocriminale. È urgente affiancare alla risposta giudiziaria, che in questi anni ha portato dei buoni risultati, una risposta politica-istituzionale ancora troppo carente. Siamo ancora in attesa che inizi concretamente con tempi e regole certe la bonifica del territorio, di azioni concrete per la chiusura del ciclo integrato dei rifiuti che fermino quei “tour” che da sempre alimentano le ecomafie. Così come siamo in attesa delle ruspe per abbattere il cemento illegale, una delle ferite aperte della nostra regione alimentata da una classe politica che continua a proporre condoni per meri calcoli elettorali o perché, in molti casi, è direttamente coinvolta in questi fenomeni. La lotta all’ ecomafia deve diventare la vera priorità per la Campania. E’ una sfida che si può vincere solo se il mondo imprenditoriale e sociale virtuoso, la politica e le istituzioni si mettono insieme per fare concretamente e con serietà. Solo così possono dimostrare di avere a cuore il rilancio dell’economia del Mezzogiorno sotto il segno dell’efficienza, dell’innovazione e della sostenibilità».
Ancora una volta la Campania si piazza in vetta alla poco lusinghiera classificarelativa al ciclo dei rifiuti con 1.930 reati contestati, più del 20% sul totale nazionale. Completano il mesto quadro regionale le 1.987 persone denunciate, i 19 arresti e i 1.074 sequestri. A livello provinciale, la più colpita a livello nazionale è Napoli con 609 infrazioni (+ 34 % rispetto lo scorso anno) 662 persone denunciate e 2 arrestate con 477 sequestri. A livello regionale dopo Napoli troviamo la provincia di Avellino con 275 infrazioni accertate, 211 persone denunciate e 47 sequestri. Terza la provincia di Salerno con 270 infrazioni( incremento record + 96% rispetto scorso anno) con 276 persone denunciate e 10 arrestate con ben 111 sequestri. Chiudono la Provincia di Caserta con 260 infrazioni accertate, 233 persone denunciate e 3 arrestate e la la provincia di Benevento con 56 infrazioni, 50 persone denunciate, 2 arrestate e 36 sequestri.
Alcune buone notizie arrivano anche dal fronte degli interventi di rimozione di penumatici fuori uso, in sigla Pfu, abbandonati nell’ambiente. Secondo i dati forniti da Ecopneus (la societa consortile senza scopo di lucro impegnata nella raccolta e nel riciclo dei penumatici fuori uso) dal 2013 sono complessivamente oltre 22.000 le tonnellate di Pfu rimosse dalle strade delle Province di Napoli e Caserta e recuperate grazie al Protocollo siglato con il Ministero dell’ambiente. Nei primi nove mesi di quest’anno, a conferma di come il fenomeno di abbandono illegale di Pfu prosegua ancora, frutto evidente dalla vendita illegale di pneumatici nuovi o usati, ne sono state recuperate ben 278 tonnellate in 37 comuni delle Province di Napoli e Caserta . La gomma riciclata ottenuta dagli pneumatici fuori uso abbandonati nell’ambiente e raccolti grazie a questo Protocollo d’intesa e stata utilizzata, per esempio, per realizzare il parco giochi nel Rione Parco verde di Caivano, il campo da calcio in erba sintetica dello Stadio Landieri di Scampia e i campi da calcio realizzati nel Rione Vanvitelli a Caserta.
Abusivismo edilizio, imprese edili e di movimento terra in mano alla mafia,grandi insediamenti commerciali, infrastrutture, gare truccate e ciclo dei subappalti, controllo del territorio, moneta di scambio con la politica: l’edilizia fuorilegge muove sempre tanto denaro nero e denaro pubblico, sottratto agli investimenti di cui il paese avrebbe bisogno. La Campania si conferma capitale del cemento connection con 1645 reati accertati nel 2019 con incremento del 40% rispetto lo scorso anno con 1238 persone denunciate 2 persone arrestate e 332 sequestri effettuati. Salerno guida la classifica provinciale a livello nazionale con con 480 infrazioni accertate sul suo territorio con un incremento record di +97% dei reati rispetto lo scorso anno, con 356 persone denunciate e 68 sequestri. Terza in Italia la provincia di Avellinocon 466 infrazioni, 355 persone denunciate e 56 sequestri, a ruota segue Napoli con 442 infrazioni, 348 persone denunciate e una arrestata e 158 sequestri. A livello provinciale dopo Napoli troviamo la provincia di Caserta con 159 infrazioni 118 persone denunciate e 33 sequestri. Fanalino di coda Benevento con 83 infrazioni( erano 53 lo scorso anno) , 45 persone denunciate e una arrestata e 13 sequestri.
”Questi numeri-conclude Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania– ci restituiscono una regione ancora piegata sotto il peso del cemento illegale, che continua a essere un settore molto rilevante della criminalità ambientale, per il valore economico e per la pervicace diffusione sul territorio. A far ben sperare è l’approvazione di una norma fortemente voluta dalla nostra associazione: il potere sostitutivo affidato ai Prefetti quando i Comuni non provvedono entro sei mesi ad eseguire le ordinanze di demolizione da loro stessi emesse. “
E’ il maestro burattinaio Adriano Sepe il vincitore della X edizione del Premio Sepe, consegnato direttamente dal cardiale di Napoli Crescenzio Sepe. La manifestazione ha l’obiettivo di celebrare figure professionali che si sono contraddistinte nel campo artistico, culturale e socio economico. Il Premio Sepe constituisce, come si evince in una nota diffuda da Mcl, un momento di riflessione sulle eccellenze che Napoli e la Campania esprimono sul piano nazionale, dando lustro alla nazione e portando valori positivi nella società attuale.
“Di fronte all’ultima impennata della curva dei contagi in Campania, il governatore De Luca ha il dovere di ascoltare tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio regionale. È il momento della collaborazione, nell’interesse dei cittadini, ma anche dello stesso governatore che può fare tesoro, in un momento così drammatico, di contributi che provengono da più parti. Siamo al cospetto di dati che si fanno di giorno in giorno sempre più allarmanti, rispetto ai quali bisogna intervenire con ogni misura possibile, evitando nel contempo una nuova chiusura totale di tutte le attività o si rischierebbe di mandare in default l’economia regionale. Oltre 750 contagi nelle ultime 24 ore sono una cifra mai registrata prima d’ora nella nostra regione. De Luca non può continuare a gestire tutto da solo. Al governatore chiediamo l’attivazione, ad horas, di una cabina di regia che veda coinvolte tutte le forze politiche che intendano dare un contributo con proposte e idee tese al contenimento della fase più drammatica di questa emergenza sanitaria. insieme possiamo dare un contributo maggiore nella lotta alla pandemia”. E’ quanto propone la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino.
“Per mesi e mesi abbiamo inoltrato proposte al governatore, senza essere ascoltati. Da tempo chiediamo di assumere più personale e il potenziamento della rete territoriale ospedaliera. E’ ora che De Luca cominci a prendere in considerazione ogni contributo che possa rivelarsi utile per il contrasto a questa drammatica emergenza”.