di Stefania Maffeo
All’ospedale Fucito di Mercato San Severino, presidio dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, l’eccellenza non è un’etichetta, ma un dato di fatto. Lo dimostrano ogni giorno i professionisti che animano il reparto di endoscopia digestiva, un centro all’avanguardia per competenze mediche, aggiornamento tecnologico e capacità di visione.
Tra questi spicca la giovane dottoressa Carmela Abbatiello, 34 anni, recentemente selezionata tra le dodici migliori gastroenterologhe endoscopiste di Europa, Asia e Nord Africa per un prestigioso progetto formativo internazionale. Un percorso che toccherà diverse città europee e culminerà il prossimo febbraio, offrendo confronto, crescita e condivisione tra le migliori professionalità del settore.
La storia di Carmela Abbatiello è un simbolo di dedizione, studio e passione. Il suo percorso, costruito tra attività clinica e ricerca, è il risultato di una formazione rigorosa e della guida di una scuola medica di alto livello. Ma è anche l’espressione di un modello professionale in cui la dimensione umana non è mai trascurata: la professionista è stimata per la sua empatia, il suo ascolto e la sua presenza costante accanto ai pazienti, anche nei momenti più complessi del percorso terapeutico.
Accanto a lei, ogni giorno, opera una equipe solida e coesa, in cui spiccano giovani medici preparati, ma anche infermieri e personale paramedico altamente qualificato, il cui contributo è fondamentale per garantire la qualità del servizio e l’umanità dell’assistenza. Il reparto di endoscopia del Fucito, infatti, è un esempio virtuoso di collaborazione multidisciplinare, in cui ogni figura – medica o tecnica – è parte attiva di un processo che mette al centro il paziente ed i suoi bisogni reali.
Il merito di questa organizzazione va attribuito anche alla visione del dottor Attilio Maurano che, negli anni, ha reso il reparto un punto di riferimento nella sanità campana, formando generazioni di giovani professionisti e promuovendo un’idea di medicina fatta di studio, ricerca e cura autentica. Gli fa eco l’attuale responsabile facente funzioni, dottor Claudio Zulli, che ha saputo consolidare e rinnovare l’identità del reparto, con un’attenzione particolare all’endoscopia biliopancreatica, settore in cui la dottoressa Abbatiello è oggi un riferimento.
Tutto questo in un territorio non sempre facile, dove la buona sanità deve spesso lottare contro carenze strutturali e cronica disattenzione. Ma al “Fucito” si lavora in silenzio, con spirito di servizio e con quella sana ostinazione che trasforma gli ostacoli in opportunità. Ed i risultati arrivano.
La storia professionale della dottoressa Abbatiello dimostra quanto la sanità pubblica, quando sostenuta da modelli organizzativi sani ed investimenti nelle risorse umane, possa generare eccellenza vera. Senza bisogno di proclami. Con la forza dei numeri, delle ricerche, dei volti curati ogni giorno.
Il Direttore Generale dell’AOU Ruggi, dottor Vincenzo D’Amato, e la Direzione Strategica, hanno già espresso la loro soddisfazione per un riconoscimento che non riguarda solo una persona, ma l’intero sistema ospedaliero che rappresentano. E che grazie a figure come Carmela Abbatiello può oggi ambire ad una reputazione ancora più solida e credibile.
Perché la buona sanità esiste. E non è fatta solo di macchinari e protocolli, ma soprattutto di persone, competenze e valori condivisi. Al reparto di Endoscopia del “Fucito” lo sanno bene. Ogni traguardo è il frutto di un lavoro silenzioso e quotidiano, fatto in corsia, nei laboratori, nella sala endoscopica, ma anche nello sguardo attento e partecipe di chi sceglie di mettere il paziente al centro.
In un tempo in cui troppo spesso si parla di fuga dei cervelli, storie come quella della dottoressa Abbatiello dimostrano che la vera eccellenza è anche qui, radicata nel territorio, ma capace di dialogare con il mondo. E se il futuro della medicina passa da Salerno, è anche merito di donne come lei.